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Coronavirus ad Acerra, positiva una ragazza tornata dal Nord: rivolta sotto casa sua

Una ragazza fa ritorno ad Acerra dal nord, dopo 20 giorni scopre di essere positiva al Coronavirus. Poi arriva l’annuncio su Facebook da parte del sindaco Raffaele Lettieri in cui dichiara il contagio di altri due cittadini di Acerra. Scoppia dunque una rivolta da parte dei cittadini nel quartiere dove abita la ragazza: alcune persone chiedono di essere tutelate maggiormente dal Coronavirus, dato che la madre della donna contagiata continuava ad uscire per fare la spesa, altri hanno addirittura richiesto l’allontanamento della ragazza che al momento risulta essere asintomatica.

“Abbiamo un altro caso di coronavirus ad Acerra. Una ragazza che è venuta dal nord ed è rientrata ad Acerra e abbiamo avuto il risultato del tampone: è positiva. Sono molto dispiaciuto perchè chiaramente c’è stata una violazione. Questa persona è scesa dalla Lombardia il 9 marzo, solo oggi 29 marzo questa persona ha saputo che è positiva al coronavirus. Questa persona se per 20 giorni non ha rispettato rigorosamente la quarantena, ha incontrato persone che hanno incontrato altre persone e così via. Quindi basta un’unica persona che non rispetta la quarantena e c’è un contagio incontrollato nel territorio” ha annunciato su Facebook il sindaco Raffaele Lettieri.

Poi prosegue: “Questo è il momento di stare isolati. Se non c’è una coscienza civica e il rispetto della legge, non si arriverà lontani. Questi comportamenti irresponsabili non sono più tollerati. Questa è l’unica soluzione per limitare i danni”.

Ovviamente nel video il sindaco non ha rivelato il nome della ragazza, ma Giusy Sara D’Anna si sente chiamata in causa e presa dall’ira del momento pubblica un video su Facebook che poi rimuove. Nel video annunciava di voler denunciare il sindaco Lettieri per diffamazione poi dichiara di aver seguito tutte le procedure di legge.

“Il sindaco non è stato informato correttamente. Io lavoravo a Livigno, quando sono tornata ad Acerra lo scorso 9 marzo ho informato i vigili ed il mio medico curante e sono stata sempre stata in casa mia, non sono mai uscita dalla mia cameretta. Poi dopo numerosi tentativi finalmente mercoledì scorso hanno praticato il tampone sia a me che a mio padre. Ed è così che solo ieri sera ho saputo di essere positiva”. Questo è il racconto di Giusy secondo quanto riportato da IlMattino.

“Vi chiedo di non allarmarvi, di avere solidarietà, io ho seguito tutte le cautele del caso, state tranquilli che continuerò a farlo”, è l’appello di Giusy ai suoi concittadini.

Anche Alessandro Cannavacciuolo, difensore della Terra dei Fuochi, si esprime sull’accaduto e si schiera dalla parte di Giusy, scrivendo un post su Facebook dove dice:

“Sarò pure impopolare ma sento l’obbligo, davanti ad una ingiustizia, di esprimere tutta la mia solidarietà alla ragazza contagiata dal covid-2019. Offesa, minacciata e umiliata da cittadini a seguito la pubblicazione del video del sindaco.
Il diffondersi di notizie false e istigatorie nei confronti di una ragazza, la cui colpa è stata quella di autodenunciarsi e mettersi in autoisolamento all’interno della propria stanza della propria abitazione, senza avere alcun contatto con i propri familiari, ha scatenato una rivolta sociale e fisica nei confronti non solo della ragazza ma dell’intero nucleo familiare.
I fatti finora emersi raccontano una realtà diversa rispetto a quanto raccontato.
Inoltre, occorre precisare che l’unica contagiata risulta essere la ragazza. Il padre, per fortuna, è risultato negativo al covid- 2019.
Se pur non avesse rispettato i vari DPCM, non può essere messa in pasto alla gente. L’autorità pubblica ha l’obbligo e il dovere di accertare i fatti e, qualora accertati, di provvedere immediatamente a denunciare, fatti e soggetti, alla procura competente.
Cio’ che si è verificato è di una gravida inaudita che non può non essere portata all’attenzione del Ministro dell’Interno”.