Emergenza Coronavirus. Parla il Ministro dell’istruzione Lucia Azzolina, che in un’intervista a Fanpage.it chiarisce alcuni dubbi in merito alla riapertura delle scuole, che sicuramente non avverrà il 3 aprile come previsto. I tempi tecnici esatti non sono stati ancora decisi ma ciò che è sicuro è che la riapertura è ancora molto lontana.
“Gli studenti e il personale torneranno a scuola quando le autorità sanitarie ci diranno che non ci sono rischi. L’importante è lavorare su tutti gli scenari possibili”. Dice.
La ministra, contraria al sei politico, voto minimo da assegnare ad ogni allievo, raccoglie anche le polemiche dei docenti relative al giudizio poco “esatto” che possono fornire, afferma:
“Ci sono indicazioni che abbiamo già dato, altre le comunicheremo a breve. Il percorso di uno studente è un percorso lungo, che è iniziato a settembre e, se parliamo dei maturandi, è iniziato cinque anni fa. Ho piena fiducia negli insegnanti che conoscono bene i propri studenti e sono perfettamente in grado di valutarne l’apprendimento”.
Alcune scuole proseguono senza problemi con la didattica a distanza, altre invece no, Azzolina è fiduciosa: “Non tutto è perfetto ma ora il nostro compito è non abbandonare i ragazzi! Abbiamo stanziato 85 milioni per le piattaforme della didattica a distanza, ma, soprattutto per far sì che le scuole possano dare pc e tablet ai ragazzi meno abbienti. E per le scuole del I ciclo ci sono mille assistenti tecnici informatici in più che stiamo assumendo per l’emergenza: daranno una mano ai docenti. Dobbiamo stimolare la didattica a distanza come stanno facendo tutti gli altri Paesi europei che hanno chiuso le scuole. Poi, con una buona programmazione, gli insegnanti riusciranno a riprendere il percorso scolastico in aula. Abbiamo intanto escluso la presenza nelle aule a luglio”.
Esclusa la presenza nella aule a luglio, i ragazzi che dovranno sostenere l’esame di maturità verranno “giudicati in base a ciò che hanno realmente appreso”.
Questione delicata è anche quella degli insegnanti precari, che come non mai vedono davanti ai loro occhi milioni di incertezze. Il ministro rassicura: “Manterremo gli impegni già assunti. I precari sono una parte importante della scuola. L’ho sempre detto e lo sostengo ancora. Stiamo lavorando a far sì che i concorsi ad essi dedicati, il concorso straordinario e quello ordinario, possano svolgersi non appena le condizioni lo permetteranno”.
A conclusione del suo intervento si sente di lanciare un messaggio agli studenti e ai docenti: “Grazie per gli sforzi titanici, la scuola sta dando tanto al nostro paese, ragazzi abbiate fiducia nei vostri insegnanti!”. Fiducia e forza di volontà, armi vincenti per uscire il prima possibile da questa terribile esperienza.