De Magistris: “Il Governo abbia coraggio e cancelli i debiti dei Comuni”
Apr 07, 2020 - Martina Di Fraia
Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris rivolge un forte appello al Governo, chiedendo di cancellare il debito dei Comuni. Il primo cittadino è intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss Italia, soffermandosi in particolare su alcune conseguenze determinate dall’emergenza Coronavirus.
“Conte ora giustamente si sta accorgendo di quanto asfissianti siano i vincoli dell’Europa. Noi dal basso, interpretando i bisogni dei nostri cittadini, sono anni che diciamo che con questi vincoli, con il debito pesante e con lacci e lacciuoli non si va avanti. Si deve cancellare il debito dei Comuni“, afferma de Magistris.
Il sindaco ribadisce la necessità di una risposta immediata del Governo a una situazione ormai insostenibile. “In questa circostanza il tempo è fattore determinante, perché i Comuni sono i baluardi della tenuta democratica del Paese e sono rimasti a mani nude“.
Per quanto riguarda la città di Napoli, de Magistris sostiene: “Trovo assurdo non cancellare un debito che risale al terremoto del 1980 e all’emergenza rifiuti che noi abbiamo eliminato e che pesa ancora sulla vita dei napoletani. Se non lo si cancella come ripartiamo? A Conte chiediamo coraggio, di fare cose dalla portata eccezionale dando così un segnale di fare cose concrete e costringere l’Europa a intervenire.
Questo è quello che noi facciamo dal basso, perché se oggi dovessimo amministrare Napoli con l’idea della burocrazia, del vincolo finanziario e del Patto di stabilità saremmo già finiti e alla fine di questa emergenza conteremmo, tenendomi equilibrato, il 70 per cento delle aziende fallite e centinaia di migliaia di disoccupati”.
Non a caso, poche settimane fa il Comune di Napoli ha disposto la cancellazione di tutti i tributi e imposte per il 2020 per le attività commerciali e produttive. “Noi lanciamo il cuore oltre l’ostacolo e in questo modo salviamo la città, ma è chiaro che se il Governo ci abbandona e l’Europa abbandona l’Italia allora nulla ha più senso e ci sarà il tracollo sociale ed economico“.