Hanno fatto il giro del web le immagini del funerale del sindaco di Saviano, Carmine Sommese, morto per coronavirus. Un corteo funebre che ha visto l’attiva partecipazione della popolazione che è voluta scendere in strada per il loro amato cittadino e medico, sempre vicino ai malati.
Ma gli assembramenti in questo delicato periodo sono da evitare e condannare. Per questo il sindaco di Camposano Franco Barbato, aveva chiesto l’intervento urgente del governatore Vincenzo De Luca su un corteo che potrebbe avere effetti sanitari sulla popolazione di Saviano.
“Chiedo un intervento immediato del Presidente della Regione, Vincenzo De Luca affinché si ponga un argine per rimediare alle possibili gravi conseguenze di questo assembramento di massa”.
E il Presidente della Regione Campania ha immediatamente risposto annunciando che saranno presi dei provvedimenti.
Queste le sue parole:
“Ho già avuto uno scambio di opinioni con il Prefetto sulla vicenda di Saviano. Sono state violate evidentemente e in maniera grave, disposizioni di legge. E abbiamo condiviso la valutazione sulla gravità della violazione di norme. La Prefettura di Napoli ha già posto in essere con l’impegno dell’Arma dei carabinieri, tutte le necessarie misure di verifica e di sanzione. Valuteremo in sede di task force regionale se questi comportamenti mettono a rischio la sicurezza sanitaria di tutta la comunità di Saviano e di tutta una intera zona, e prenderemo le decisioni opportune”.
Vincenzo De Luca ha quindi annunciato che sarà valutato il rischio per la popolazione di Saviano e saranno presi provvedimenti (si cerca di evitare quello che successe a San Marco in Lamis, con 300 persone a contatto con una persona positiva dopo un funerale). Intanto la Procura di Nola ha deciso di aprire un’inchiesta. E anche il Prefetto di Napoli, Marco Valentini, in una nota ha espresso un parere sulla vicenda:
“Considero molto grave l’accaduto, con particolare riguardo alla presenza del vice sindaco con la fascia tricolore, mentre, in un frangente così eccezionale come quello dell’epidemia in atto, migliaia di cittadini italiani, in queste settimane, non hanno potuto celebrare i funerali dei propri cari per non generare, in ottemperanza alle disposizioni vigenti, una situazione di pericolo per la salute pubblica”.