A tarda serata di ieri il premier Giuseppe Conte ha fatto un bilancio della riunione tra Governo, Regioni ed enti locali. Si è parlato della ‘fase due’ che l’Esecutivo sta portando avanti, coadiuvato dalla Task force di esperti e dal Comitato tecnico scientifico. Non ci saranno singole decisioni delle Regioni ma un piano nazionale omogeneo per tutti. Nessuna apertura anticipata, si dovrà attendere il 3 maggio.
Queste le parole del Premier:
“Gli effetti positivi di contenimento del virus e di mitigazione del contagio si iniziano a misurare, ma non sono ancora tali da consentire il venir meno degli obblighi attuali e l’abbassamento della soglia di attenzione.
Nel frattempo continua incessantemente il lavoro del Governo a un programma nazionale che possa consentire una ripresa di buona parte delle attività produttive in condizioni di massima sicurezza, che tenga sempre sotto controllo la curva epidemiologica e la capacità di reazione delle nostre strutture ospedaliere.
Anche i rappresentanti dei governi locali hanno espresso adesione al disegno dell’Esecutivo di adottare un piano nazionale contenente linee guida omogenee per tutte le Regioni, in modo da procedere, ragionevolmente il 4 maggio, a una ripresa delle attività produttive attualmente sospese, secondo un programma ben articolato, che contemperi la tutela della salute e le esigenze della produzione. Un piano così strutturato dovrebbe garantirci condizioni di massima sicurezza nei luoghi di lavoro e sui mezzi di trasporto.
Dovremo proseguire nel confronto con tutte le parti sociali e le associazioni di categoria per ribadire la comune volontà di rafforzare il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro, già approvato lo scorso mese di marzo, e di continuare sulla strada del potenziamento dello smart working. Sul fronte delle misure di tutela della salute, il Governo continua a lavorare per implementare i Covid hospital, l’assistenza territoriale e usare al meglio le applicazioni tecnologiche e i test per riuscire a rendere sempre più efficiente la strategia di prevenzione e di controllo del contagio”.
Per ora il premier frena su una possibile apertura anticipata voluta soprattutto dalle regioni del Nord. La ‘fase due’ dovrebbe prevedere un primo parziale allentamento del “lockdown” con spostamenti dei lavoratori. Possibile anche una riapertura dei parchi e la possibilità di fare jogging. Ancora lontana invece l’apertura di bar e negozi. Tra le ipotesi anche un blocco degli spostamenti tra le diverse regioni. Anche ieri infatti i dati della Protezione Civile hanno evidenziato una disparità di uscita dalla crisi delle diverse regioni con la Lombardia che registrava quasi mille casi e la Campania appena 41.