Continuano gli attacchi verso il Sud da parte di Vittorio Feltri e di ‘Libero’. Due gli articoli scritti dal giornalista che vedono le regioni del mezzogiorno finire nel mirino della critica per la loro volontà di riaprire gradualmente e ‘chiudere’ i confini. Invece di realizzare inchieste su come si è gestita l’emergenza al Nord, Feltri continua ad alimentare uno scontro tra le regioni settentrionali e il Mezzogiorno. In nome di un’unità d’Italia che dalle pagine di Libero sembra non essere mai arrivata.
Duro il suo editoriale di oggi:
“Il sud gioisce e fa le pernacchie al Nord, felice che i settentrionali siano stati massacrati dal virus. I meridionali interpretano questa congiuntura come un giudizio universale”.
Ma anche ieri Feltri aveva espresso la sua opinione sugli abitanti del Mezzogiorno.
“Non si tratta di correre in strada a suonare il mandolino, bensì di tornare in fabbrica pur con tutte le protezioni che evitino nuovi contagi. Attenzione, manutengoli ingordi,a non tirare troppo la corda poiché correte il pericolo di rompere il giochino che fino ad ora vi ha consentito di ciucciare tanti quattrini dalle nostre tasche di instancabili lavoratori. Noi senza di voi campiamo alla grande, voi senza di noi andate a ramengo. Datevi una regolata o farete una brutta fine, per altro meritata”.
Editoriali che non sono piaciuti ad alcuni suoi colleghi. In primis al giornalista sportivo Riccardo Cucchi che scrive su Twitter:
“Ci ho pensato molto prima di scriverlo. Molto. Ma sono esasperato da tanto inutile rancore. La libertà di opinione è sacra e lui è un direttore. Io, solo un giornalista che ha cercato di fare il suo lavoro onestamente. Bene o male, non lo so. Ma Feltri mi ha stancato. Davvero“.
E non si è fatto attendere il parere di Ottavio Lucarelli. Il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania invita tutti gli iscritti che si sentano offesi dalle parole di Feltri di segnalarlo agli ordini competenti.
“A PROPOSITO DI PIZZE E MANDOLINI. In tanti mi state chiamando e allora dico la mia su articoli e interventi che hanno scatenato una giusta bufera nel Sud. Quando vedo quella faccia in tv da anni ormai cambio rapidamente canale. Una volta mi capitò di trovarlo contemporaneamente su due reti e spensi il televisore. Non compro e non leggo i giornali in cui scrive. Provo fastidio nel sentire la sua voce e nel vedere le sue foto. Provo disgusto nel leggere il suo nome e cognome. Avete capito di chi parlo. Chi ritiene può querelarlo, chiedere risarcimento danni e procedimenti disciplinari. In questo momento preferisco non distrarmi un solo attimo dall’impegno per la salute dei cittadini della Campania, per il sostegno ai medici, agli infermieri, agli anziani, ai bambini. E ringrazio tutta quella parte sana, la stragrande maggioranza, dei giornalisti italiani. Ora più che mai l’informazione sana è un pilastro della democrazia”.
A marzo ‘Libero’ era stato già deferito dal Consiglio di disciplina proprio per un titolo contro il Sud.