Ieri diversi servizi delle Iene, da Nord a Sud, hanno fatto discutere. L’assessore all’ambiente della Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, ha pubblicato su Facebook un post in cui accusa la redazione di aver fatto “un sapiente montaggio per non far capire nulla allo spettatore o, forse, proprio per far capire quello che le Iene avevano già deciso di comunicare”. Sulla stessa linea d’onda un altro giornalista, Riccardo Bocca, intervistato dalla trasmissione di Italia 1 che scrive su twitter:
“Grazie a Le Iene, che mi hanno intervistato per mezz’ora, hanno mandato in onda quasi niente e mi hanno chiamato Roberto Bocca. La qualità”.
Ma a far arrabbiare i napoletani ci ha pensato un servizio di Giulio Golia dal titolo: “Coronavirus Napoli, dimenticati dallo Stato ma non dalla camorra”. Nel filmato di 15 minuti l’inviato delle Iene va:
‘Dalle Vele di Scampia ai quartieri Spagnoli fino al Rione Sanità, per mostrare il dramma di chi vive in questi quartieri e non ha letteralmente nulla da mettere in tavola. E i pochi aiuti sono in odore di camorra”.
Come dice Golia nel sevizio, facendo vedere quanto sta accadendo in Messico e cercando di fare una sorta di collegamento con la città partenopea:
“A Napoli dove non riesce ad arrivare l’immensa catena di solidarietà ecco che, a quanto ci risulta, arriva la camorra a consegnare pacchi di beni di prima necessità“.
Golia chiede alle persone di Scampia chi siano le persone a portare i pacchi. “C’è la camorra dietro?”. Gli risponde qualcuno dai balconi:
“No sono le associazioni e la Chiesa, la camorra è finita. Lo Stato però ci ha abbandonato. Non andiamo a vedere la fedina penale di chi porta il pacco”.
Il viaggio di Golia prosegue poi per il Rione Sanità.
“Non so chi c’è dietro quel pacco. Se camorra o no ma almeno qualcuno ci pensa”.
Golia poi va ai Quartieri Spagnoli.
“Come viviamo? Per ora prendiamo i pacchi e poi dopo pensiamo a cosa vogliono in cambio”.
Ma un napoletano doc, Paolo Cannavaro non ci sta ed esce allo scoperto su Instagram spiegando come siano tante le persone perbene dietro i pacchi solidali distribuiti a Napoli.
“E’ già da un mese che io e tanti amici , grazie ad una colletta fatta con il cuore, abbiamo consegnato oltre 2.000 spese sul territorio napoletano (NON SIAMO GLI UNICI AD AVERLO FATTO MA CE NE SONO TANTISSIMI)… tutto il denaro e’ stato raccolto tramite bonifico. Gestito tramite un associazione autorizzata. Ogni acquisto e’ stato fatturato dal venditore. I tanti volontari insieme ai miei amici hanno provveduto alla divisione delle spese con l’utilizzo di guanti e mascherine e nonostante ciò hanno messo a rischio la salute e quella dei loro cari. Gli unici mezzi autorizzati a circolare hanno provveduto alla distribuzione con tutte le autocertificazioni del caso. Le persone che in questo momento sono state abbandonate dal nostro paese, sono state invece aiutate da tante persone per bene figli di questa città!!!!
Questo messaggio lo pubblico solo per dare forza a chi ci sta mettendo tempo cuore e salute per portare aiuto alle famiglie più colpite da questa crisi… la tv e la stampa che provano ad affondarci non ci riusciranno mai !!!! Avanti napoli. Avanti amici….e se fino ad oggi avevamo preferito l’anonimato durante le consegne, da oggi in poi gridiamolo forte e chiaro che dietro alla spesa solidale c’è gente perbene!!!!! Non so se la problematica sollevata dalle iene esista o no, ma sarebbe un peccato oscurare il lavoro di chi invece con sudore sacrifico fisico ed economico sta dando una mano alla città di Napoli”.