Matteo Salvini si dissocia dalle parole di Vittorio Feltri. E non poteva essere diversamente dato il clamore mediatico, le tante petizioni online, le interrogazioni in Senato e l’avviso di un procedimento disciplinare dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia nei confronti del giornalista. E allora eccole puntuali le parole dell’ex ministro degli interni.
Ospite in collegamento radiofonico nel corso della trasmissione ‘Barba&Capelli’ su Radio Crc, Matteo Salvini ha parlato delle ultime frasi di Vittorio Feltri su una presunta inferiorità dei meridionali. Queste le sue parole:
“A me è sembrata francamente una cazzata l’affermazione del direttore Feltri sulla inferiorità dei meridionali. Sono assolutamente in disaccordo con le sue affermazioni perché se per un giornalista è scorretto in tempo di pace fare considerazione che dividono il Paese, è scorretto e ingiusto farlo in tempo di guerra. Esistono distanze nel Paese, ma tra chi vive in quartieri disagiati e quartieri ricchi con più servizi e questo non è certo colpa dei cittadini, la politica deve fare di tutto, come noi stiamo facendo, per accorciarle queste distanze. Sicilia e Sardegna, ad esempio, sono isolate ancora di più in questo periodo e sono le regioni che pagano di più per tornare alla normalità, ma non è affatto un valore in meno essere siciliano o sardo. Tutti devono avere pari opportunità”.
Una presa di distanza netta anche alla luce di un video, diffuso ora in rete ma relativo al 2015, nel quale Matteo Salvini e Giorgia Meloni proponevano Vittorio Feltri come candidato alla Presidenza del Consiglio.
“Voglio risvegliare l’Italia che non è di sinistra. L’Italia che produce, che lavora, che contesta l’Europa, che vuole bloccare l’immigrazione. Feltri è l’esempio perfetto”.
Ma erano altri tempi. Tempi in cui la Lega era per una secessione dal Sud e Matteo Salvini intonava i famosi cori contro i napoletani. Un odio trasformato ben presto in amore in nome di un nuovo partito che guarda al Mezzogiorno. E allora eccolo Salvini rinnegare anche il capo del Carroccio, Umberto Bossi, che aveva parlato di ‘un Sud che straripava come l’Africa’. Salvini si era subito dissociato da quelle frasi:
“Se qualcuno pensa che ci sia una parte del Paese che merita meno dell’altra ha sbagliato. Qualcuno è fermo al passato, io guardo al futuro”.
E il futuro parla chiaro con diversi sindaci della Lega eletti in regioni del Meridione e una crescita esponenziale dei consensi al Sud. Ma come sosteneva Primo Levi:
“Tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo”.