In Sicilia la consegna del viadotto Himera slitta ancora. L’Italia e Genova ieri hanno celebrato il completamento delle campate del ponte Morandi, crollato a Genova il 14 agosto 2018, dove tra gli altri morirono 4 ragazzi di Torre del Greco. Alla presenza del presidente del Consiglio Giuseppe Conte si concludono i lavori, non interrotti nemmeno durante l’emergenza coronavirus e andati avanti grazie anche a delle leggi speciali per un’opera indispensabile per la città, la viabilità e per l’economia del paese. Genova infatti è uno dei principali porti del Mediterraneo.
Nel frattempo in Sicilia si attende la fine dei lavori per il completamento del viadotto Himera sulla Palermo Catania crollato nell’aprile di 5 anni fa e che ha spezzato in due sia l’autostrada che collega le due estremità dell’isola sia la sua economia.
L’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, che ha avuto, come riferisce Repubblica, per vie informali questa comunicazione, è molto deluso: “Una vicenda divenuta veramente paradossale che se non fosse tragica sarebbe persino ridicola – dice – purtroppo anche Anas deve imparare che quando le imprese commettono grossolani errori o non sono in grado di realizzare determinate opere bisogna attivare procedure di rescissione contrattuale in danno. Purtroppo, ormai pazienza speriamo di concludere prima dell’estate“.
Dall’Anas sottolineano inoltre che “in seguito alla frana che danneggiò irrimediabilmente la carreggiata in direzione Catania del viadotto Himera, mediante procedure commissariali Anas realizzò il bypass provvisorio in soli sette mesi dall’evento. Una volta ripristinata la continuità della circolazione autostradale, l’iter per la ricostruzione del viadotto è proseguito con procedure ordinarie“.
Crollato il 10 aprile del 2015 per una frana nota già nel 1971, la ricostruzione del viadotto Himera inizialmente era prevista per il 2018. Poi si scopre che il progetto aveva delle lacune e soprattutto che la frana non si è fermata del tutto. La data slitta a metà 2019, ma ecco che una ditta napoletana incaricata di fornire il ferro inizia ad avere problemi economici e a rallentare la forniture di materiale. Così l’Anas sposta la consegna dei lavori, con conseguente riapertura del viadotto stimata per l’aprile 2020 per due campate di poco più di 250 metri di lunghezza. Ora l’ennesimo slittamento.