La Fase 2 rischia di aprire un’altra criticità all’apparenza non contemplata dal governo, la questione dei migranti senza documenti. Si tratta di persone di fatto invisibili, che vivono, magari da anni, tra di noi ma come se fossero fantasmi. Eppure, spesso, sono proprio la manodopera a basso costo impiegata e sfruttata per compiere i lavori più umili e faticosi, come la raccolta nei campi.
Giorgio Magliocca, presidente della provincia di Caserta, ha proprio posto questo problema al governo centrale con una lettera inviata il 24 aprile a Giuseppe Conte e Domenico Arcuri: la necessità di individuare i migranti del territorio per assisterli durante l’emergenza.
È necessario mappare e dare un’identità a coloro che vivono nell’area compresa tra Castel Volturno, Mondragone ed il Litorale Domizio, dove si stima che si trovi un numero compreso tra 15mila e 20mila migranti senza documenti. L’emergenza coronavirus, al momento, non ha coinvolto anche costoro, ma con l’allentamento dei divieti previsti con la Fase 2 il problema si potrebbe presentare. A quel punto la situazione potrebbe esplodere e aumenterebbe il rischio contagio per tutti, compresi gli stranieri regolari e gli italiani.
Parole di buon senso, un appello che in realtà dovrebbe essere steso a tutto il territorio nazionale ed in particolare quelle aree maggiormente interessate. Oltre al Casertano si pensi anche, ad esempio, al vicino Gargano, ma tutta l’Italia è interessata con situazioni più o meno critiche a seconda delle regioni e delle zone.