“Buona notizia: seppure in quantità variabili, i pazienti guariti da COVID-19 producono anticorpi contro il virus. Questo è bene perché rende affidabile la diagnosi sierologica e, se gli anticorpi fossero proteggenti, promette bene per l’immunità“.
Compare su Twitter una buona notizia da parte di Roberto Burioni, medico e professore di Microbiologia e Virologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e direttore scientifico di Medical Facts.
“La sieroconversione per IgG e IgM si è verificata contemporaneamente o in sequenza. Entrambi i titoli di IgG e IgM hanno raggiunto la stabilizzazione entro 6 giorni dalla sieroconversione. I test sierologici possono essere utili per la diagnosi di pazienti sospetti con risultati RT-PCR negativi e per l’identificazione di infezioni asintomatiche”.
Il grafico riportato da Roberto Burioni è soltanto uno di quelli consultabili nello studio di Nature sugli anticorpi nei pazienti guariti dal Covid. Il presente grafico rappresenterebbe i tassi positivi di IgG e IgM specifici del virus rispetto ai giorni successivi all’insorgenza dei sintomi in 363 campioni di siero appartenenti a 262 pazienti.