Nell’informativa al Senato di oggi, giovedì 30 aprile, il premier Giuseppe Conte si è soffermato sulle decisioni prese dal Governo in merito alla fase 2. Per quanto lo stato della conoscenza scientifica sul nuovo Coronavirus sia ancora lacunoso, Conte ha tenuto a precisare quanto segue:
“Una cosa è assumere a fondamento delle proprie decisioni libere, mutevoli, pur legittime opinioni, un’altra cosa è affidarsi a ricerche e studi accurati, per quanto la ricerca in questo campo non sia ancora consolidata. Le nostre raccomandazioni frutto di meritate riflessioni di qualificate esponenti del mondo scientifico”.
Per quanto riguarda le decisioni assunte in merito alla fase 2, Conte ha spiegato al Senato l’obiettivo delle prossime settimane: “Se il tasso R0 tornasse anche di poco superiore al livello di 1, si saturerebbero le terapie intensive, e adesso il valore oscilla tra 0.5 e 0.7. Ricordiamo che noi ci siamo concentrati molto sul coronavirus, ma ci sono tante altre patologie che richiedono interventi intensivi“.
A quel punto, spiega Conte, “l’impatto sul nostro sistema sanitario sarebbe notevole. Ciò comporterebbe un’inversione di tendenza della riapertura di attività. Il principio di precauzione che il Governo ha adottato ha saldissime basi scientifiche e giuridiche, e il contenimento cauto del contagio è la misura giusta per garantire la salute, ma anche il principale strumento che abbiamo per far ripartire l’economia”.