Inter-Juve 2018, Pecoraro rivela: “Sparito l’audio di Orsato sul fallo di Pjanic”
Mag 03, 2020 - Francesco Pipitone
Quando Maurizio Sarri affermò che il Napoli aveva perso lo scudetto in albergo a Firenze, si riferiva alla partita Inter-Juventus del 28 aprile 2018. Una partita discussa, a detta di ognuno arbitrata in modo pessimo da Daniele Orsato, che fece nascere in molti il dubbio che quel tricolore dovesse a qualsiasi costo restare a Torino.
A due anni di distanza si torna a discutere di quel match grazie a un’intervista pubblicata da Il Mattino, dove a prendere la parola è l’ex procuratore della Figc, Giuseppe Pecoraro: “L’unico episodio dei dialoghi fra l’arbitro Orsato e il Var in cui non c’è audio registrato era l’unico che ci importava: quello che aveva portato alla mancata espulsione di Pjanic”.
Il centrocampista bianconero, già ammonito, commise un brutto fallo su D’Ambrosio: meritava l’espulsione e fu graziato, mentre il giocatore dell’Inter fu ammonito per proteste. La Juventus conservò così quella superiorità numerica che le consentì prima di pareggiare e poi di vincere.
Pecoraro ha aggiunto: “È stata la direzione dell’arbitro Daniele Orsato in Inter-Juventus che mi ha portato ad avere delle tensioni con il mondo arbitrale. Avevo avuto degli esposti, sottoscritti, di associazioni, tifosi, organizzazioni sul suo operato e per non sbagliare chiesi anche ai miei vice se era il caso di aprire o no un procedimento. Io non credo che avremmo trovato prove di malafede e chiesi all’Aia e poi alla Lega, ai soli fini conoscitivi, i dialoghi audio-video tra Var e arbitro di quella partita. Insistetti: fateceli consultare, altrimenti che Procura federale siamo?
“Ce li diedero solo a inizio del campionato successivo. Ma lì ci fu la sorpresa. Apriamo il file e l’unico episodio in cui non c’è audio registrato era l’unico che ci importava: quello tra Orsato e il Var che aveva portato alla mancata espulsione di Pjanic. C’erano i colloqui di tutto tranne che di quello. Mi dissero che non c’era e basta. Io sono certo che non ci sia stato dolo, ma ero obbligato a procedere, anche perché dovevo dare delle risposte a quegli esposti. Alla fine ho archiviato”.