Come sottolinea la denuncia, il problema ovviamente non sono le persone (che devono andare a lavoro) ma la mancanza del servizio EAV, oggi erogato solo al 60%, l’assenza di personale e di controlli. ANM invece ha potenziato le corse e gli accessi limitati.
“A bordo dei treni EAV zero controlli e zero distanziamento sociale – dichiara Adolfo Vallini dell’Esecutivo Privinciale USB Lavoro Privato – sono centinaia i passeggeri che stamattina sono stati costretti a viaggiare ammassati a bordo del treno della cumana partito da Licola verso le 7.00 e giunto nella stazione di Montesanto alle 7.50.
Una situazione drammatica che mai ci saremmo aspettati di vedere, in barba alle linee guida emanate del Ministero dei Trasporti e Infrastrutture. È necessario che l’EAV adotti, senza indugio alcuno, un piano per fronteggiare in modo concreto la fase 2 dell’emergenza COVID-19.
Chiediamo di ripristinare l’interno servizio, oggi erogato al 60%, al fine di ridurre gli assembramenti a bordo dei mezzi e richiamare in servizio tutti i lavoratori in cassa integrazione per predisporre le necessarie misure tese a contingentare gli ingressi nelle stazioni, regolare i flussi e vigilare sul rispetto delle ordinanze regionali per evitare e contenere il diffondersi del nuovo coronavirus“.