Innanzitutto, ha commentato negativamente il comportamento di coloro che, negli ultimi giorni, si sono praticamente riversati in strada, invitando alla cautela: “Le immagini della folla sul lungomare non mi sono piaciute. Bisogna capire che il virus è ancora presente tra di noi e il rischio è ancora alto. È un rompete le righe prematuro. In un momento in cui si sta decidendo di ripartire con delle attività, di farlo in sicurezza per limitare i rischi, c’è bisogno di senso di responsabilità da parte di tutti quanti”.
“Ci sono attività che restano chiuse perché c’è ancora il pericolo e non va bene vedere le persone che vanno in mezzo alla strada, semplicemente perché desiderano uscire da casa dopo il confinamento. Bisogna avere rispetto di chi dovrà riprendere a breve in sicurezza e con tutte le accortezze”.
“Il rischio è ancora elevato, il virus circola tra di noi. Se c’è qualcuno che pensa che il Covid abbia perso la sua virulenza, deve sapere che non c’è elemento scientifico che lo sostiene”.
In merito agli scenari futuri e all’effetto benefico del clima estivo sul Coronavirus, ha dichiarato: “Non c’è una certezza che con l’estate la forza del virus diminuirà. Esistono dei dati in laboratorio sulle temperature, ma da qui a sapere quello che poi avverrà in estate ce ne vuole. Questo è un virus giovane, apparso a dicembre sulla faccia della Terra, di cui si sa ancora troppo poco”.
“Inoltre, c’è comunque la possibilità di una seconda ondata, soprattutto se c’è più gente per strada. Non va bene aumentare il numero delle persone che rischiano di diffondere ulteriormente l’infezione”.
L’esperto non crede che la scelta di riaprire gradualmente alcune attività sia stata affrettata. Dice: “Credo ci sia stato un compromesso tra quello che era più sensato fare e quello che a un certo punto bisognava fare. Il tracollo economico sarebbe stata un’ulteriore emergenza. L’apertura dovrebbe essere graduale e fatta in sicurezza. Le immagini che stiamo vedendo, invece, non hanno nulla a che fare con la cautela”.
Paolo Ascierto ha affrontato anche altri temi legati all’emergenza sanitaria. Innanzitutto si è pronunciato sull’utilizzo delle mascherine che diventeranno una costante della nostra vita. Per il vaccino, invece, ci vorrà almeno un anno e, a sua detta, sarà necessario renderlo obbligatorio per tutti.