Oggi 12 maggio in tutto il mondo si festeggia la Giornata Mondiale degli infermieri. Una data scelta per ricordare la nascita di Florence Nightingale, fondatrice della moderna assistenza infermieristica. In questa dura battaglia contro il coronavirus, il ruolo del personale sanitario è messo a dura prova.
In prima linea nel combattere contro un virus di cui si conosce poco. Dietro tute speciali di contenimento, mascherine indossate per ore, guanti, occhiali e a volte lontano dai propri cari. Gli infermieri e i loro volti spariscono e si trasformano in angeli di cui si intravedono solo gli occhi. Ma oggi gli infermieri hanno voluto per un giorno mostrare il loro sorriso e ricordare a tutti che dietro ai camici ci sono delle persone, ognuna con la loro storia.
Martina, Celeste, Francesca, Paolo, Federica, Salvatore, Debora, Ciro, Lina, Pasquale per esempio fanno parte del centro di rianimazione terapia intensiva Covid dell’ospedale Loreto Mare di Napoli. Una di loro, Martina Manzo, ha deciso di pubblicare un video su Tik Tok che è stato poi condiviso dall’Asl Napoli 1. Nel video si vedono gli infermieri a lavoro, uniti perché come si legge in apertura del filmato:
“Un gruppo di persone che condivide un obiettivo comune può raggiungere l’impossibile”.
Ma sono tantissimi gli infermieri che in questa giornata dedicata a loro hanno voluto postare un messaggio di speranza e di amore verso questa professione.
Scrive Cira Spina, infermiera del Loreto Mare:
“In questa battaglia che ogni giorno ci vede in prima linea… in quei giorni dove il caldo ti crea una cappa nella mascherina e inizi a non vedere più nulla… in quei momenti di sconforto dove ami quell’armatura che nasconde la tua collera.. .in tutti questi giorni COVID ed in quelli non COVID che verranno, ci metterò l’anima e farò della mia professione il mio punto forte. Onore e merito ai colleghi caduti in questa guerra”.
Raffaella Ilario, dell’Azienda Ospedaliera dei Colli, decide invece di aggiornare il suo profilo mostrando una scritta sulla tuta:
“Finirà anche la notta più buia e sorgerà il sole”
Scrive Serena De Filippo dell’Ospedale Cotugno:
“Se mi avessero detto che di lì a poco avrei dovuto affrontare una situazione del genere, forse, non ci avrei creduto. Stiamo combattendo in prima linea contro questa pandemia da circa 2 mesi e solo in pochi potranno capire ciò che stiamo provando…
Quanto è strano doversi bardare in questo modo per assistere i nostri pazienti… ormai ciò che loro ricordano di noi sono la nostra voce e i nostri occhi. Quegli occhi impauriti, tristi, stanchi… Ricordano il nostro nome… quant è bello quando cerchi di strappare loro un sorriso e sentirsi dire poi…
“Serena, grazie” Lì si ferma il mondo. E sei contenta, nonostante tutto… Nonostante la paura di avvicinarsi troppo e di potersi contagiare ma soprattutto la paura di dover ritornare a casa dai propri cari e sentirsi il peso di poter essere un probabile untore. Ma solo chi ama questo lavoro può capire quella forza che ci spinge ad affrontare tutto ciò. “E sperare che domani sarà sempre meglio…”.