Dal 18 maggio potranno riaprire anche musei e siti archeologici e anche Pompei si prepara alla riapertura dopo aver chiuso per due mesi per il lockdown per l’emergenza Coronavirus. Ci sono stati dei confronti con le istituzioni locali per capire come ripartire in sicurezza. Si inizierà con una fase sperimentale di due settimane con una passeggiata lungo le strade del sito archeologico con un percorso definito e rispettando il distanziamento locale.
Una seconda fase prevede la visita alle domus ampie e che sono dotate di ingressi e uscite separate e con l’aiuto della tecnologica per organizzare e monitorare i flussi.
Il Direttore Generale Massimo Osanna, ha così commentato la prossima riapertura di Pompei: “Si sta lavorando in piena sinergia con il territorio e con i vari attori coinvolti, affinché i visitatori possano quanto prima, nuovamente accedere al sito. La prima fase di apertura sulla quale stiamo ragionando, ci consentirà di valutare la risposta della comunità, che è stata la prima a risentire delle conseguenze della chiusura del sito, in vista poi della fase successiva. Per questo secondo momento, stiamo definendo percorsi di visita sicuri, ma che possano anche trasformare la visita in un momento di approfondimento, con un’offerta innovativa. Saranno, infatti, previsti accessi anche ad ambienti e Domus inediti“.
“Oltre alle istituzioni locali e ai sindacati, abbiamo ascoltato le associazioni di categoria turistiche per recepire le loro richieste e andare incontro alle loro esigenze. Ora è importante ripartire per rimettere in moto la macchina organizzativa e soprattutto lanciare un positivo segnale di ripresa, che interesserà non solo direttamente il sito archeologico ma tutto il comparto turistico cittadino e nazionale“.