L’emergenza Coronavirus ha causato un blocco totale per alcuni negozi. Questi potranno finalmente riprendere la loro attività il prossimo lunedì ma in maniera del tutto diversa. Sarà, infatti, assolutamente vietato misurare abiti e scarpe, cosa che renderà particolarmente difficile la riuscita dello shopping a cui siamo abituati.
Confcommercio ha denunciato il ritardo di comunicazioni ufficiali sulle regole che i commercianti dovranno seguire. A renderlo noto è IlMattino. Queste le dichiarazioni rilasciate: “Ad oggi i commercianti non hanno avuto nessuna indicazione sulle modalità da seguire. Si preparano ad alzare le saracinesche basandosi esclusivamente sul proprio senso di responsabilità. Sanificazioni, mascherine, guanti e disinfettante: ecco le regole che il mondo del commercio ha deciso di darsi in attesa di ricevere l’ufficialità”.
Nel corso di una riunione online, tenutasi ieri, i rappresentanti di categoria hanno deciso di inviare una lettera a Palazzo San Giacomo per richiedere, per la durata dell’emergenza Coronavirus, l’autorizzazione ad occupare lo spazio esterno ai propri negozi, così da garantire il rispetto della distanza di sicurezza evitando assembramenti.
Carla Della Corte, vicepresidente Confcommercio e presidente dell’associazione dei negozianti di Chiaia, evidenzia i disagi che incontreranno i piccoli shop, oltre a rivendicare la necessità di ottenere linee guida precise. Queste ultime, a sua detta, tardano ad arrivare a causa di uno scaricabarile tra Governo e Regione: “Prima ci avevano parlato di una comunicazione governativa, poi niente più Conte ma De Luca. Insomma, un gran pasticcio. Eppure avevamo presentato un protocollo di sicurezza ma nessuno ne ha tenuto conto”.
Con o senza regolamenti ufficiali, da lunedì sarà possibile fare shopping. Le prime indiscrezioni rivelano che non sarà possibile far provare abiti e calzature. A commentare la notizia, Roberta Bacarelli, proprietaria di un megastore in Via Carlo Poerio: “Allora cosa apriamo a fare? Secondo voi è possibile comprare un vestito o un paio di scarpe senza misurarli? Direi proprio di no. In giro già c’è poca voglia di fare shopping, figuriamoci se poi lo rendiamo anche difficile. Per quanto mi riguarda, se queste saranno le regole, possiamo pure non riaprire”.
Sally Monetti, della storica azienda Eddy Monetti, è pronto a riaprire ma non privo di incertezze. Al momento le attività riprenderanno a Napoli e Roma, ma non ancora a Milano. “Siamo perfettamente attrezzati con mascherine, guanti e sanificazioni. Speriamo solo che ci sia qualcuno intenzionato a comprare. Napoli è la città che mi preoccupa meno perché qui i nostri clienti non sono turisti, contrariamente allo shop di Roma. Non mi scoraggio e vado avanti, nonostante il contributo nullo del Governo. Ho dovuto anticipare gli stipendi perché la cassa integrazione ancora non si è vista”.
Simile situazione anche per lo staff Ugo Cilento, della maison napoletana, che oltre ad anticipare gli stipendi si è procurato un vaporizzatore industriale per sanificare abiti e scarpe.
Maurizio Marinella, si dice invece emozionato per la riapertura dei suoi negozi: “Due mesi e mezzo di chiusura è stato un tempo infinito. Guardo sempre il bicchiere mezzo pieno e sono pronto per questa nuova sfida. Abbiamo ridisegnato il negozio sulla base delle nuove esigenze. La disposizione dei mobili è cambiata con l’obiettivo di creare spazi più compatibili con le norme anti Coronavirus”.
Non sappiamo con certezza quanti decideranno ugualmente di aprire il prossimo lunedì. Di certo sappiamo che, così come per il settore ristorativo, il Coronavirus ha causato gravi ripercussioni sull’operato dei negozi.