Napoli, guarito un bambino di 8 anni affetto da sindrome infiammatoria correlata al covid
Mag 16, 2020 - Chiara Di Tommaso
In questi mesi abbiamo scoperto che il coronavirus risparmia i bambini per quanto riguarda i polmoni. Sono infatti pochi i casi di adolescenti sotto i 20 anni positivi al covid-19 affetti da polmonite. Ma recenti ricerche hanno messo in correlazione alcune infiammazioni che colpiscono i più piccoli con il virus. Un esempio è la sindrome di Kawasaki (febbre alta, eruzione cutanea, alterazioni mucose e delle estremità).
Ora arriva da Napoli la notizia di un bambino di 8 anni affetto da sindrome da tempesta citochinica collegata a un’infezione da Covid-19. Per fortuna il piccolo ha vinto la sua battaglia ed è stato dimesso dopo ben 12 giorni dall’Ospedale pediatrico Santobono.
Come reso noto dalla struttura partenopea in un comunicato:
“La tempesta di citochine è una grave sindrome da risposta infiammatoria multisistemica che ha interessato, come accaduto in questo caso, cuore, fegato, polmone, reni, pancreas. Il caso avvalora quanto sta affermandosi nella comunità scientifica internazionale: i bambini possono essere assolutamente asintomatici nella “fase virale” della infezione da Cov-Sars2 e sviluppare successivamente la grave patologia da “tempesta delle citochine” post infettiva. Di fatto la reazione del sistema immunitario dei bambini al virus risulta straordinariamente efficace, ma tanto forte da determinare, in alcuni casi, un’infiammazione diffusa a diversi organi vitali. Questa patologia rientra tra quelle per cui è in atto una ricerca sul campo in diversi Paesi e il caso campano, già condiviso con la comunità medica internazionale, sarà oggetto di una pubblicazione scientifica.
Da altre regioni era già arrivata un’allerta per un incremento anomalo di casi di sindrome di Kawasaki, malattia autoimmune simile alla condizione di “tempesta delle citochine” in bambini già positivi al Covid19″.
Come dichiarato da Anna Maria Minicucci, direttore Generale del Santobono-Pausilipon:
“Come sempre il ritorno a casa di un nostro piccolo paziente è per noi sempre un motivo di grande soddisfazione. Anche in quest’occasione il buon esito del caso è il risultato delle elevate competenze multispecialistiche presenti in azienda. La strategia della condivisione clinico-diagnostico-terapeutica tra pediatri di urgenza, pneumologi, nefrologi, cardiologi, ematologi e radiologi è stata vincente. Le prime evidenze cliniche ci dicono che il contatto con il virus può essere estremamente pericoloso anche per i pazienti pediatrici. I nostri medici contribuiranno ad arricchire la letteratura medica internazionale, presentando il caso trattato in questi giorni.
Il bambino presentava un quadro clinico complesso con una patologia multiorgano. Sarà ora sottoposto a un attentissimo “follow up” per monitorare la risposta alle terapie ed assicurarsi che la patologia non lasci esiti. Ad oggi quello trattato dal Santobono è il primo caso che ha presentato questo tipo di complicanza in Campania, ma è attualmente sotto stretta osservazione un secondo bambino giunto ieri in condizioni critiche e trasferito da un altro ospedale regionale“.