Titolari baretti di Chiaia contro De Luca: “Invece di fare il cabarettista ci aiutasse”
Mag 21, 2020 - Andrea Favicchio
Nella serata di ieri è stata pubblicata la nuova ordinanza della Regione Campania, nella quale è stato deciso, dalla giornata di oggi, la riapertura di ristoranti e pizzerie senza limiti di orario. L’orario di chiusura dei locali dove si svolge la cosiddetta movida, e in particolare bar, “baretti”, vinerie, gelaterie, pasticcerie, chioschi ed esercizi di somministrazione ambulante di bibite, resta fissato inderogabilmente alle ore 23. Ma Confesercenti e i titolari dei baretti di Chiaia non ci stanno e chiedono l’annullamento della restrizione.
Il presidente campano di Confesercenti Vincenzo Schiavo ha scritto una lettera al presidente De Luca, ecco le parole: “La chiusura di tali attività alle ore 23 determinerà per tutti gli esercizi un danno commerciale ed economico spaventoso, considerato che detti esercizi iniziano la loro attività dalle ore 22.00 in poi. E’ una richiesta che facciamo in base alle numerosissime telefonate ed email provenienti dai nostri esercenti che svolgono la loro attività nei centri storici delle città“.
Consapevole dei rischi che si potrebbero creare ma con la piena fiducia nei propri esercenti Schiavo scrive:
“C’è piena disponibilità dei nostri esercenti a far rispettare i protocolli e le linee guida di prevenzione al virus. Chiediamo però di sospendere tale ordinanza e il limite delle ore 23 per sensibilizzare la Prefettura, i Comuni, le Forze dell’Ordine e la Polizia Municipale dei Comuni della Regione, affinché controllino pedissequamente gli affollamenti e i conseguenti comportamenti delle persone che accedono ai pubblici esercizi, evitando in tal modo comportamenti non confacenti alle disposizioni nazionali e regionali sulla prevenzione sanitaria al Covid-19.
Contestualmente gli esercenti che, in queste ore, hanno provveduto ad acquisire quanto necessario per la propria attività dopo mesi di inoperosità, daranno la massima collaborazione anche con l’aiuto di addetti al controllo delle attività di intrattenimento e spettacolo, per contenere la presenza della clientela osservando le norme del distanziamento e della protezione, oltre a tutto quanto è d’obbligo nei regolamenti e linee guida“.
Anche i titolari dei baretti di Chiaia, uniti in un’unica associazione Chiaia Night, hanno espresso il loro disappunto sulla questione:
“Apprendiamo solo ora con enorme stupore che De Luca ha emesso un’ordinanza che impone la chiusura a bar, baretti e locali legati alla movida alle ore 23. Con enorme stupore perché soltanto due giorni fa, sotto nostra domanda, perché altrimenti avremmo ragionato diversamente probabilmente aspettando per riaprire, era stato emesso un chiarimento che spiegava come l’orario delle 23 sarebbe dovuto essere un’estensione di orario per barbieri, parrucchieri e negozi al dettaglio.
Siamo stanchi e avviliti da questa incompetenza e disorganizzazione da parte di chi dovrebbe tutelare tutti noi.
Siamo stanchi e avviliti dalla prepotenza di chi crede di poter ciò che si vuole con le persone, senza porsi il problema di diffondere comunicazioni tanto importanti la sera prima per il giorno dopo. Dietro le nostre attività c’è lavoro, sudore e sacrificio, con noi ci sono le tante persone che lavorano, che hanno famiglia e dipendono da noi, sì proprio dalle nostre attività, che probabilmente sono meno importanti di altre categorie, considerato che non vengono contemplate se non per imporre limitazioni.
Siamo sorpresi di questa novità introdotta all’ultimo momento perché è proprio dare fasce orarie che aumenta il rischio di assembramento, per cui dietro questa decisione non possiamo far altro che scorgere una logica folle. Al nostro presidente della Regione Vincenzo De Luca chiediamo come mai una simile decisione venga presa all’ultimo momento? Come mai due giorni fa abbia detto una cosa e oggi abbia cambiato idea?
Ci saremmo aspettati un comportamento diverso, che andasse aldilà delle simpatiche scenette a cui ci ha abituati negli ultimi due mesi (degni di un grande cabarettista, non di certo di un presidente di Regione), ci saremmo aspettati di essere considerati come lavoratori che muovono l’economia assumendo tante persone e invece cosa abbiamo ottenuto? Il nulla, sapere alle 20 di sera che saremo obbligati a chiudere alle 23 domani. Dov’è il rispetto di chi lavora in tutto questo?“.
Si conclude così la lettera dei titolari dei baretti di Chiaia al presidente De Luca