È trascorso il primo weekend dopo il prolungamento degli orari per bar e locali. Nonostante gli orari di chiusura fissati all’una di notte dal presidente della Regione Campania Vincenzo de Luca (prolungati poi dal sindaco Luigi de Magistris fino alle 3:30) con divieto di vendita di alcolici dopo le 22:00, la movida ha ripreso a pieno ritmo.
I ragazzi sabato sera sono rimasti in strada fino alle 5 del mattino. Dunque le ordinanze conflittuali di De Luca e De Magistris, al fine di evitare assembramenti, si sono rivelate entrambe un buco nell’acqua.
“In Calata Trinità Maggiore al centro storico i residenti hanno segnalato ragazzi in strada e assembramenti fino alle 4,30 nella notte tra sabato e domenica, con giovani che facevano anche pipì in strada”, dichiara l’avvocato Gennaro Esposito, del Comitato Vivibilità Cittadina, a Fanpage.it. “Situazione fuori controllo anche in via Speranzelle”.
Sabato sera Napoli era tornata alla normalità, come se nulla fosse successo, come se il Coronavirus fosse magicamente scomparso. Caos, traffico, sensi non rispettati, per non parlare degli assembramenti in strada e dei locali presi d’assalto, molti dei quali non hanno rispettato l’ordinanza di Vincenzo de Luca.
C’è da dire anche che lo scontro politico De Luca – De Magistris (entrambi hanno emanato due ordinanze diverse per la movida), ha potuto creare non poca confusione, ma ciò non vuol dire vanificare tutti gli sforzi fatti dai napoletani per uno spritz o una birra in più.