Risolvere la questione meridionale, ripartendo dal Sud per far ripartire l’Italia. Questa la ricetta del ministro Gualtieri post coronavirus. Il covid-19 non è stata un’emergenza solo da un punto di vista sanitario ma anche economico. Per il prossimo anno è infatti previsto un crollo del Pil che varia dal -9 al 13%. Importanti sono state le misure di contenimento e quelle economiche presenti nel decreto rilancio e nei fondi europei.
A parlare di questo è Roberto Gualtieri, Ministro dell’economia e delle finanze. Ospite ieri nel corso della trasmissione di Rai 3 ‘Mezz’ora in più’ di Lucia Annunziata, il ministro ha spiegato le tante misure adottate dall’Italia:
“Per il rilancio dobbiamo pensare ad affrontare anche problemi strutturali del nostro Paese che è la ragione per cui siamo cresciuti poco in tutte questi anni, per cui sono aumentate le differenze sociali, i pochi investimenti pubblici. La crisi può essere un’enorme opportunità, non dobbiamo sprecarla. Dobbiamo cercare ciò che ci unisce. La nostra priorità è ora spendere tutti i soldi e spenderli bene. Le risorse stanno finalmente arrivando a terra, entro giugno arivereranno. Siamo tra i primi in Europa ad aver stanziato risorse imponenti e dobbiamo vedere se ci sono ulteriori fondi per i Comuni che vanno sostenuti al 100%. La prossima legge di bilancio deve essere proiettata su una programmazione pluriennale che cambia questo paese e valorizza le sue risorse, magari per recuperare dei ritardi che si sono sommati in questi anni”.
Sulle disuguaglianze dei prestiti a grandi imprese via banche garantiti dallo Stato, su 6 miliardi di richieste di finanziamento, al Nord sono andati più fondi rispetto al Sud.
“C’è una percentuale di richiesta di prestiti garantiti dallo Stato che è superiore alla percentuale di Pil. C’è stata una reazione delle imprese del Centro-Nord che ha fatto più domanda. Questo fotografa che una delle grandi questioni di fondo del nostro Paese, se questo vuole ripartire in modo strutturalmente più forte è la famosa questione meridionale, il fatto che esiste un problema specifico. Non basta fare delle politiche giuste e applicarle uguali a tutto il paese. C’è un’aerea del Paese che richiede un intervento straordinario. Il governo ne è iperconsapevole infatti Provenzano ha varato un piano per il Mezzogiorno. Occorrerà sostenere investimenti pubblici e incentivare i privati nel Mezzogiorno in misura inversa rispetto alla tendenza attuale. Il Paese si è indebolito tutto ma finché ci sarà la questione meridionale non crescerà mai. Bisogna correggere e fare interventi, le risorse dell’Ue sono un’opportunità unica”.
Sul prestito alla Fiat:
“Firmerò lunedì il decreto anche per Ovs. E’ un’opportunità che una multinazionale con stabilimenti produttivi si rivolge a un prestito privato. Si evitano licenziamenti e chiusura degli impianti”.