Da oggi ha un nome l’uomo che insieme a Ciro Perrucci, di 61 anni, è morto durante i lavori di ristrutturazione di una casa con il relativo crollo del muro di contenimento. L’episodio era avvenuto ieri pomeriggio a Pianura, quartiere della periferia occidentale di Napoli. L’operaio, secondo quanto riportato da ‘Il Mattino’ si chiamava Thomas Daniel. Contrariamente a quanto ipotizzato all’inizio, non aveva 20 anni bensì 41 anni ed era di origini liberiane.
I due uomini sono stati trovati abbracciati, l’ultimo gesto prima di morire sotto il terreno che ha travolto l’abitazione che con molta probabilità stavano ristrutturando. Perrucci infatti era un dipendente Asia e i carabinieri indagano sul perché fosse in quella abitazione al momento del crollo.
Tantissimi i messaggi sui social di cordoglio per questa tragedia. Il senatore Sandro Ruotolo in un post su Facebook punta il dito contro l’abusivismo:
“Maledetta pioggia, maledetta frana. Maledetto abusivismo, maledetto lavoro nero. La morte dei due operai a Pianura, quartiere di Napoli, sepolti dal costone che minacciava una palazzina ci interroga tutti. Di una delle due vittime conosciamo il nome, sappiamo che aveva un impiego, che era diventato nonno da qualche giorno e che era del quartiere, dell’altra vittima non sappiamo nulla se non che era un immigrato: “africano di circa 20 anni, non ancora identificato”.
Sappiamo che le hanno trovate abbracciate. Entrambe vittime della devastazione di quel territorio, dell’abusivismo edilizio, del lavoro senza regole. Oggi piangiamo queste due morti consapevoli delle nostre colpe. È il momento del cordoglio ma è anche giunto il momento di chiudere con questo passato e presente di illegalità. Lavori eseguiti senza permessi, senza licenze. Lavori che non avrebbero mai dovuto iniziare. Rivolgersi al mercato dell’abusivismo non può essere la scorciatoia alla domanda di casa”.
Mentre la Parrocchia San Giuseppe e Sant’Ignazio ricorda in un toccante messaggio Ciro, da poco diventato nonno.