Salvini critica l’operato di De Luca e cita il Napoli dello scudetto. In un’intervista rilasciata a Il Corriere del Mezzogiorno, il leader della Lega Matteo Salvini ha toccato vari punti riguardanti le prossime elezioni regionali che si svolgeranno in Campania e dell’eventuale candidato del carroccio.
In merito al suo ritorno a Napoli: “Il 5 sarò a Napoli e poi ad Avellino proprio per incontrare cittadini e imprenditori abbandonati dalla Regione. Sarà un’altra occasione per confrontarsi e soprattutto ascoltare, ascoltare ed ascoltare“.
Su De Luca: “La nostra sola desistenza sarà quella di mandare a casa De Luca e di riconsegnare la Campania ad un Governo che le permetta di occupare il posto che merita. De Luca è un personaggio mediatico che nella sostanza è disastroso: ospedali lasciati chiusi in emergenza Covid, assurdi divieti come lo stop alla consegna a domicilio, paletti alle riaperture, ordinanze confuse, allucinanti aperture agli immigrati alla faccia dei disoccupati campani.
Il tutto condito da insulti deliranti sulla forma fisica dei suoi cittadini, minacce di chiudere i confini ai campani e di usare il lanciafiamme. Senza dimenticare lo scandalo dell’Asl Napoli 1 con le ombre che stanno emergendo in seguito alle indagini a cui avevo personalmente dato il via come ministro dell’Interno. Ormai è come quei dittatori caraibici fuori controllo, altro che bravo amministratore. E non credo di dover ricordare l’irrisolta emergenza rifiuti: servono impianti di valorizzazione dell’immondizia, altrimenti ci guadagna la camorra e ci perdono in salute i campani.
La sanità campana ha retto soltanto perché medici e infermieri hanno colmato con la loro passione e la loro creatività le enormi voragini organizzative e logistiche della mala-gestione regionale. Peccato che De Luca avesse garantito un bonus economico per riconoscere l’eroismo del personale sanitario, ma non è ancora arrivato un centesimo. Qui occorre rimboccarsi le maniche con un Governo regionale che abbia come priorità la sicurezza dei cittadini, e non la visibilità personale di un uomo solo al comando“.
La chiave principale per vincere al Sud sarà la squadra: “Ciò che conta davvero è la squadra. Si ricorda il grande Napoli di fine anni ‘80? Maradona era Maradona, ma per vincere gli scudetti furono altrettanto preziosi i Crippa, i De Napoli, i Ciro Ferrara…“