Continua lo scontro tra il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, e la trasmissione di Rai3 ‘Report’. Dopo il servizio andato in onda lunedì scorso sulla sanità campana (“Lo sceriffo si è fermato a Eboli”), c’è stato l’obbligo di rettifica imposto da De Luca al programma sulla frase pronunciata dal conduttore Sigfrido Ranucci relativa allo scioglimento dell’Asl Napoli 1.
La puntata è stata quindi rimossa dal sito per eliminare quella parte e ritrasmessa in replica ieri alle 16.15. Ma Vincenzo De Luca, nel corso della conferenza stampa del venerdì, ha attaccato apertamente il programma definendolo ‘una tramissionaccia’ e Ranucci un ‘sedicente giornalista’. Annunciate anche due querele, una civile e una penale, contro la trasmissione. Per De Luca infatti quella andata in onda lunedì scorso era: ‘un’aggressione mediatica’.
Ranucci si è difeso prima attraverso un post sul suo profilo Facebook spiegando qual è la situazione dell’Asl Napoli 1 e perché ha detto quella frase:
“Ho dato un’informazione non esatta, perché il ministro Lamorgese sta ancora valutando. Come sempre quando #Report sbaglia ammette il suo errore. Per rinfrescare la memoria di chi tenta invece di offuscarla ricordo le parole del procuratore capo Melillo su quanto trovato nell’ indagine: “I giudici hanno riconosciuto l’esistenza di una associazione mafiosa denominata Alleanza di Secondigliano; è documentato il controllo mafioso al di là di ogni capacità personale di immaginazione, addirittura di una struttura sanitaria, l’ospedale San Giovanni Bosco, diventata una sorta di ‘sede sociale’ dell’organizzazione mafiosa. Un luogo nel quale gli uomini del clan Contini controllano ogni aspetto, anche minuto, del funzionamento dell’ospedale: dalle forniture, alle assunzioni nelle ditte appaltatrici, persino le relazioni sindacali passano per la mediazione camorristica. Tutto quello che è documentato in questa ordinanza di custodia cautelare è stato realizzato senza che denunce di sorta arrivassero alle autorità”.
E poi in un’intervista al ‘Fatto Quotidiano’ nel quale dichiara:
“Non rispondo ai suoi insulti. In trasmissione abbiamo portato i fatti e lui è stato chiamato a dare la sua versione anche in diretta. Si è rifiutato. Mostra i muscoli quando è da solo, in un monologo, ma si sottrae al confronto. Ecco, il monologo con la democrazia ha poco a che fare e non so a quali “altri Paesi” faccia riferimento, ma in quelli democratici la democrazia vive di confronto”.
Domani sera comunque vedremo un’altra puntata dedicata a De Luca, come si legge nel commento al post:
“Stiamo preparando l’ultima puntata, parleremo anche dei muscoli di De Luca contro la nostra trasmissione, risponderemo anche a lui”.