Il TAR Campania ha reso nulla l’ordinanza di Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, sull’occupazione del suolo per i locali, specificando a quali provvedimenti si riferisce attraverso un messaggio chiaro:
“Il decreto del presidente della Sezione Quinta del TAR Campania sull’ordinanza sindacale di sostegno delle attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, che prevede la possibilità di ampliare o rilasciare nuove occupazioni di suolo con tavolini, sedie, ombrelloni ed altri arredi, non provocherà nessuna interruzione dei procedimenti amministrativi in essere“.
“Restano valide a tutti gli effetti le richieste pervenute e che perverranno, relative ad occupazioni di suolo da parte dei pubblici esercizi conformi all’art. 15 del Regolamento dei Dehors e all’art. 20 del Codice della Strada, ovvero nei tratti prospicienti alle attività, nelle aree pedonali urbane e nelle ZTL. Queste occupazioni, temporanee ed eccezionali, sono già sottratte per norma nazionale al parere della Soprintendenza e alle norme edilizie“.
“Il provvedimento del TAR riguarda quindi esclusivamente i progetti complessi, che avrebbero consentito le occupazioni di suolo anche in aree non immediatamente prospicienti o in aree di circolazione non pedonali; anche queste occupazioni sono sottratte al parere della Soprintendenza e alle norme edilizie, e l’autorizzazione sarebbe stata rilasciata solo dopo la verifica volta ad accertarne la compatibilità con le esigenze di sicurezza in materia di circolazione. Sono state già date immediate indicazioni agli uffici per accettare comunque gli eventuali progetti per essere pronti al rilascio del titolo essendo materia di assoluta competenza comunale“.
Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, non ci sta e ha rilasciato un commento in merito alla decisione presa, insieme a Rosaria Galiero, Assessore al Commercio: “Siamo esterrefatti da una serie di ordinanze e decreti che in questo momento non presentano alcun profilo di tutela alla salute, ma rappresentano solo dei freni alle attività economiche e sociali ed anzi favoriscono paradossalmente l’eventuale diffusione del contagio.
Ricordiamo che il provvedimento in questione si muove nel solco di un intervento nazionale previsto nel Decreto Rilancio fortemente richiesto in sede Anci, e che consente ai Comuni, al fine di sostenere gli operatori economici, il rilascio a ”burocrazia zero” e gratuità maggiori occupazioni di suolo”.
‘‘Forse abbiamo già dimenticato la chiusura forzata del lockdown che hanno subito le attività commerciali della ricaduta in termini di perdita di posti di lavoro, forse si sta sottovalutando il pericolo rappresentato dall’ambizione della criminalità di mettere le mani sulla parte sana dell’economia produttiva della città“.
Conclude così, l’Assessore al Commercio: “Sono queste le motivazioni contingibili ed urgenti che ci hanno spinto ad utilizzare uno strumento forte come l’ordinanza, perché consapevoli che la vera pandemia che stiamo vivendo in questa fase è quella economica e sociale che non ci consente di attendere. Occorre agire subito per far ripartire la città“.