La lingua napoletana sbarca in Senato e l’invito ad un suo corretto utilizzo viene espresso sotto forma di rettifica. Quest’ultima è stata notificata all’interno del sito ufficiale del Senato della Repubblica.
Tutto è iniziato durante l’intervento di una senatrice della Lega Nord, Maria Cristina Cantù. Nel suo discorso, infatti, ha citato un famoso proverbio napoletano: “ogne scarrafone è bell’ a mamma soja”. Poche parole che non lasciano spazio all’immaginazione, rese famose da una nota canzone di Pino Daniele.
La frase era stata trascritta come “ogni scarrafone è bello a mamma sua”. Stesso significato ma che, di certo, non si sposa con la versione napoletana corretta. Considerando anche il fatto che, grazie al cantautore napoletano, questa sia divenuta una frase iconica, non solo a Napoli.
Di qui la correzione con tanto di avviso pubblico. In esso si legge che nell’intervento della senatrice Cantù, alla quinta riga del secondo capoverso, bisogna sostituire le parole “ogni scarrafone è bello a mamma sua” con le seguenti “ogne scarrafone è bell’ a mamma soja”.
La versione corretta, riportata nell’avviso di rettifica, è proprio quella utilizzata da Pino Daniele nel testo della famosa canzone.
Un passo in avanti, dunque, per il Napoletano che, non avendo regole grammaticali ben definite, viene spesso storpiato. Stavolta il monito è arrivato direttamente dal Senato.