La napoletana Maria Notaro finisce sul New York Times. L’anestesista e medico di terapia intensiva, originaria di Saviano e in servizio all’ospedale Cardarelli, ha raccontato la sua esperienza al celebre quotidiano statunitense.
All’interno della rubrica “In Harm’s Way”, sono state raccolte le testimonianze degli eroi della pandemia, ovvero gli operatori sanitari di tutto il mondo. Un tema su cui più volte i giornalisti della testata si sono soffermati, elogiando anche il comparto sanitario campano.
“La pandemia è stata come una guerra. Se commetto un errore c’è un elevato rischio di infettare inconsapevolmente il mio collega, il mio amico, la mia famiglia, il mio paziente o uno sconosciuto. Tutto finisce. Anche il Covid lo farà. Ma mi sentirò comunque responsabile per loro. Ho imparato che il lavoro di squadra è l’unico modo per costruire qualcosa di buono. Costruire è sempre stancante ma è la sfida più bella“ – ha scritto Maria.
Molti i medici e gli infermieri che hanno messo nero su bianco i loro pensieri e le loro esperienze. Le loro storie sono arrivate al New York Times da ogni parte del globo: Giappone, India, Corea, Brasile, Afghanistan, solo per elencarne alcuni.
Anche l’Italia ha fatto la sua parte e dei suoi esponenti il racconto prescelto e pubblicato sul famoso giornale americano è stato quello di una napoletana.
Aidan Gardiner, assistente alle notizie del New York Times, ha comunicato la notizia a Maria Notaro tramite una mail in cui si legge: “Buongiorno, volevo farti sapere che stamattina abbiamo pubblicato la tua storia nel nostro progetto ‘In Harm’s Way’. Tra tutto il lavoro stimolante e vitale che stai facendo, apprezziamo davvero che tu ci abbia dedicato del tempo condividendo la tua storia con noi”.