Poco più di 7 mila abitanti popolano Altavilla Silentina, comune in provincia di Salerno. Troppo pochi per una zona ricca di storia e che si trova in una posizione strategica della Campania. Per questo il sindaco Marra ha deciso di mettere in vendita le case simbolicamente a 1 euro.
Sul sito del Comune si legge che il Consiglio Comunale ha approvato le “linee guida per la regolamentazione dell’iniziativa progettuale di recupero e valorizzazione del centro storico”. Le finalità di preminente interesse pubblico che il Comune intende perseguire con la presente iniziativa possono così riassumersi:
“Recupero e riqualificazione urbanistico-edilizia del centro storico, patrimonio di notevole interesse pubblico e di bellezza architettonica unica; razionalizzazione e velocizzazione delle procedure di recupero, consolidamento e risanamento, anche complementari interventi pubblici di riqualificazione urbana su strutture, strade ed aree del centro storico; eliminazione dei possibili rischi per la pubblica incolumità derivanti dal pericolo di crollo di alcune abitazioni fatiscenti, anche mediante demolizione parziale, concordata con gli organismi di tutela, di quegli immobili non venduti o di scarso interesse, che si dimostrino utili al recupero di spazi da destinare a verde pubblico attrezzato.
Rivitalizzazione della parte storica del paese, restituendola alla sua funzione storica di centro propulsivo di vita, di cultura ed attività, favorendo l’insediamento abitativo di famiglie (in primis giovani coppie o famiglie disagiate), di attività turistico -ricettive e di negozi o botteghe artigianali, economizzando, attraverso il coinvolgimento dei privati, i costi di recupero, di risanamento, restauro, riqualificazione urbana e messa in sicurezza degli immobili interessati e riducendo nel contempo la cementificazione del territorio. Concorrere alla crescita socio-economica del paese, attraverso il recupero di un tessuto storico, architettonico e urbanistico di vitale importanza e consentire, successivamente, all’erario Statale, Regionale e Comunale di conseguire apprezzabili entrate, di rispettiva spettanza, provenienti dal recupero abitativo e dall’ampliamento della base impositiva.
Concorrere all’attuazione dell’integrazione socio-culturale, da conseguire attraverso l’estensione dell’offerta abitativa e turistico-ricettiva, anche a soggetti non residenti; Si precisa che, nell’ambito delle attività connesse alla realizzazione del progetto, il Comune svolge il ruolo di portatore principale degli interessi pubblici prima descritti e non ha, e non avrà titolo, per intervenire nelle trattative ed in genere nei rapporti di tipo privatistico che si instaureranno tra venditore ed acquirente, fermo restando il rispetto delle clausole previste dalle presenti linee guida a tutela degli interessi coinvolti. Per le procedure di assegnazione degli immobili saranno osservate adeguate forme di trasparenza e di pubblicità, anche in relazione all’obiettivo di valutare concorrenti proposte di acquisto degli immobili secondo le specifiche disposizioni del presente bando”.
Altavilla ha a est il monte Pizzuto della catena dei Monti Alburni, a ovest la piana del fiume Sele e il Mar Tirreno. Inoltre gode di una vista panoramica sulla Piana del Sele che include l’isola di Capri, i Monti Lattari delle costiera amalfitana e vista panoramica sulla città di Eboli. Eboli infatti si trova ad appena 20 km, Battipaglia a 24,7 km e Paestum a 25,4 km. Sul sito del Comune sono presenti le linee guida, la domanda per comprare le case e per partecipare. Gli immobili sono così suddivisi:
– Abitazioni per giovani coppie o famiglie disagiate;
– Abitazioni per singoli e/o famiglie;
– Abitazioni per finalità turistiche (Seconde case per vacanza);
– Strutture di tipo turistico-ricettivo (B&B, Albergo diffuso, etc);
-Locali per negozi e/o laboratori artigianali (tessitura, sartoria, produzioni agro-alimentare etc);
-Sede sociale per associazioni culturali, musicali, sportive, altre organizzazioni non lucrative.
In passato iniziative simili erano state fatte in Molise, dove si pagava un reddito di 700 euro a chi decideva di trasfersi lì.