Università. Gli atenei del Sud hanno escogitato un piano per “riprendersi” gli studenti che hanno scelto di studiare al Nord: gli azzerano le tasse universitarie.
L’obiettivo è quello di evitare la dispersione degli studenti e ripopolare alcune zone d’Italia che vedono andare via giovani senza futuro.
Secondo le statistiche un ragazzo su tre parte dal Sud per laurearsi al Nord e per chi torna, quest’anno le tasse vengono azzerate. In primis c’è la Regione Puglia dove per l’anno accademico 2020-2021 ci si iscrive a costo zero se l’anno scorso ci si era immatricolati altrove.
Anche in Sicilia è previsto infatti un incentivo di 1.200 euro per ogni studente fuorisede che decide di rientrare. Questo vale per chi si trova al Nord ma anche in un ateneo estero. Anche l’Università della Basilicata ha applicato il 50% di sconto a chi si iscrive per il 2020-2021.
Ma dai rettori del Nord queste offerte delle università del sud non sono viste di buon occhio, considerando anche il crollo degli iscritti dovuto agli effetti della pandemia. Anche tra i vertici del ministero dell’Università e della Ricerca, non trovano consensi, come il ministro napoletano Gaetano Manfredi che lo considera un errore per “un principio di diseguaglianza, lontano da una logica di uniformità nazionale“.
“Non è in sintonia con la visione di un sistema nazionale e non mi troverà concorde. – ha dichiarato a ilmattino.it – Se si garantiscono delle facilitazioni, vanno stabiliti criteri con cui realizzarle: devono essere generaliste, offerte a tutti e non valide soltanto per alcuni. Questo è il mio punto di vista. Certo, poi è da tener conto che queste misure sono state fatte dalle Regioni che hanno una titolarità nel diritto allo studio, ed essendo delle iniziative regionali, non sono di mia competenza“.