Salerno – La Corte d’Appello accoglie il ricorso dell’Ospedale Cardarelli per sospendere il risarcimento di 3 milioni di euro complessivi verso Arianna Manzo, una ragazza di 15 anni che ha riportato gravi problemi neurologici quando aveva solo tre mesi di vita, nel 2005, a causa di un farmaco anestetico somministratole per errore.
La struttura ospedaliera fu condannata in primo grado ben nove anni fa. Durante tutto questo arco di tempo la famiglia della piccola Arianna ha dovuto sopportare un notevole esborso economico per pagare le cure. I soldi però stanno terminando, per questo la settimana scorsa la famiglia ha indetto uno sciopero della fame in attesa della sentenza.
La Corte d’Appello però ha dato ragione alla struttura ospedaliera che non vuole pagare il risarcimento con l’eventualità di non essere condannata in secondo grado. Secondo i legali del Cardarelli infatti in tal caso la famiglia non può fornire le garanzie per recuperare questo esborso.
Queste le parole del legale di Arianna Manzo sul giudizio della Corte d’Appello, riportate dal Corriere del Mezzogiorno: “Le condizioni della piccola che, dopo nove anni di giudizio di primo grado durante i quali i genitori hanno dato fondo a tutte le risorse economiche loro e dei parenti più stretti, non può più curarsi. Si tratta di una pronuncia, purtroppo inappellabile, che conferma l’incompatibilità dei tempi della giustizia con quelli della vita umana. Soprattutto in casi simili ove per ottenere una pronuncia di primo grado si è dovuto attendere nove anni. Probabilmente altrettanti se ne dovranno attendere prima che la Corte si pronunci per il secondo grado.“