L’Amministrazione comunale di Portici, in questi giorni, sta affrontando le problematiche inerenti alla zona di Via Scalea, dove sono presenti gli alloggi provvisori occupati dai terremotati del 1980.
Come sottolineato da L’Ora Vesuviana.it, in seguito ai danni causati dal nubifragio del 16 giugno, che ha colpito la città creando ingenti danni alle strutture, sono stati effettuati numerosi sopralluoghi ed indagini tecniche che hanno portato alla luce importanti problemi strutturali da risolvere nel minor tempo possibile. L’amministrazione comunale sembra non tirarsi indietro, o almeno questo è quanto assicurato dall’Assessore ai Lavori pubblici, Stefania Caiazzo.
I prefabbricati sono costituiti da pareti in legno a doppia fodera e copertura a falde in lastre di eternit e presentano numerose infiltrazioni lungo le pareti perimetrali e sui tetti, che hanno provocato lo sfaldamento della suddetta copertura.
Dopo 34 anni dal sisma che colpì l’Irpinia dunque, alcune famiglie continuano a vivere ancora in prefabbricati in Via Scalea, a Portici. Appare subito evidente la situazione di degrado in cui sono costrette a vivere queste famiglie, con tetti ricoperti di eternit, (materiale ormai palesemente pericoloso) e alloggi logorati dal tempo e dalle intemperie, con tanto di cavi elettrici scoperti e pericolo crolli.
Con vari fondi stanziati dalla Regione Campania, dal 2001 al 2011, la situazione sembrava essere a buon punto ma conclusi i bandi di assegnazione, i lavori venivano fermati ogni volta, a causa di offerte anomale e a forte ribasso della società vincitrice della gara d’appalto. Il risultato è che mentre le abitazioni avrebbero dovuto ospitare le famiglie terremotate per un massimo di 5 anni ci si ritrova, a Portici, dopo oltre 30 anni a vivere ancora in alloggi d’amianto.