Mughini dà ragione a Sala: “Ingiusto che a Bari e Milano abbiano gli stessi stipendi”
Lug 14, 2020 - Stefano Colasurdo
Il noto giornalista e parolieri Giampiero Mughini si è dichiarato d’accordo con il Sindaco di Milano Giuseppe Sala per quanto riguarda la Questione Settentrionale, ovvero la differenza nello stipendio tra Nord e Sud.
Nei giorni scorsi Giuseppe Sala aveva dichiarato che un medico di Milano non può guadagnare come un collega di Bari. L’argomentazione del primo cittadino, ripresa anche da Giampiero Mughini, si basa sul costo della vita nelle diverse città italiane.
A Bari, come nel resto del Sud, il costo della vita sembrerebbe essere meno imponente rispetto al Nord (questo riguarda ad esempio il fitto delle case). Due cittadini che svolgono la stessa mansione, dunque, dovrebbero essere stipendiati in base alla loro residenza. Questo è quanto propongono Sala e Mughini, quella che ormai viene definita come la Questione Settentrionale.
Queste dichiarazioni hanno però suscitato non poche polemiche, soprattutto per quanto riguarda il rapporto tra Giampiero Mughini e Napoli che non è mai stato idilliaco. Queste le parole dello scrittore Giampiero Mughini a Dagospia: “Ho vissuto poco meno di trent’anni in una città meridionale e quasi cinquant’anni a Roma e credo di sapere quello di cui si sta parlando dopo l’esternazione del sindaco Beppe Sala secondo cui è ingiusto che un dipendente pubblico di Bari e uno di Milano abbiano lo stesso stipendio dato che il costo della vita a Milano è nettamente superiore.
Incontrai uno dell’estrema sinistra che abitava dalle parti di Reggio Calabria e che insegnava in una scuola. Mi disse che con lo stipendio di insegnante lui ci poteva vivere benissimo. Laddove sapevo di amici miei siciliani che erano andati a vivere a Milano e che facevano anch’essi gli insegnanti e che con quello stipendio non arrivavano a fine mese. E dunque se il dipendente pubblico di Milano viene pagato la stessa cifra che il dipendente pubblico di Bari è come se fosse pagato un terzo di meno checché ne dicano i retori e i “buonisti” con il culo degli altri.”