“La classifica del Censis è sui servizi, ma la qualità delle università si misura dal livello della ricerca e della didattica“. Lo ha detto il ministro dell’Università Gaetano Manfredi, intervenuto a Napoli alla presentazione del libro “Strada facendo: 50 anni di Aci”. Parole riportate da Repubblica.it.
“Noi sappiamo benissimo che i servizi per il diritto allo studio al Sud pagano un differenziale rispetto al Nord. La risposta – continua il ministro – è fare investimenti in questa direzione ed evitare che ci sia un’azione di marketing utilizzando queste classifiche che non rappresentano la qualità vera delle università“.
La classifica Censis si riferisce ai migliori atenei italiani, dove quelli del sud ed in particolare della Campania figurano agli ultimi posti. La Federico II è fanalino di coda. Essa si basa su sei aspetti: servizi, borse di studio, strutture, comunicazione e servizi digitali, laureati occupati dopo un anno e internazionalizzazione. Ma come suggerisce il ministro non sui docenti e sulla ricerca.
Manfredi era già intervenuto contro gli sconti e le agevolazioni delle università meridionali per attirare a sé gli studenti fuorisede, quelli che scelgono di studiare al Nord a causa di migliori prospettive lavorative.