Convegno in Senato oggi per discutere di ‘Covid-19 in Italia: tra informazione, scienza e diritti’. Il dibattito, che è stato criticato da molti medici perché ritenuto ‘negazionista’ della pandemia, vuole infatti sensibilizzare l’opinione pubblica a comprendere come il proseguimento dello stato d’emergenza fino al 31 ottobre sia inutile. L’emergenza per chi ha partecipato all’audizione in Senato è ormai finita.
Il convegno è stato organizzato dal critico e senatore Vittorio Sgarbi e dal leghista Armando Siri a cui hanno partecipato scienziati, medici ed esperti tra cui Giulio Tarro. Queste le parole del virologo:
“L’immunità cellulare è molto trascurata invece i colleghi di Singapore hanno dimostrato che 23 dei soggetti studiati che avevano superato la prima Sars del 2002/2003 sono del tutto immunizzati nei riguardi del covid-19. Questa risposta è presente per molti virus del coronavirus, ciò vuol dire che questo è un virus di natura zoologica non artificiale e il 50% dei soggetti è immune nei riguardi del covid-19.
In Italia a gennaio è stata presa questa decisione molto brillante di bloccare i voli dalla Cina, tralasciando il fatto che si arrivava nel nostro Paese facendo altri scali. Alcuni che si spacciano per virologici a febbraio dicevano che in Italia la pandemia non sarebbe arrivata. Poi è venuta la bomba atomica in Lombardia e ci sono molti scambi commerciali tra le città della Cina e la Lombardia che condivide anche lo stesso inquinamenti climatico che sono il vettore del virus e l’apertura del ricettore Ace che è la porta d’entrata del virus. A cui si aggiunge lo studio del Pentagono che ha dimostrato che nel 36% della circolazione c’è un’accentuazione che riguarda quelli che hanno avuto una vaccinazione anti influenzale. Lo dico per molti presidenti di Regione (De Luca, ndr) che vorrebbero l’obbligatorietà dei vaccini in autunno che se fosse vero questa ricerca sarebbe un aggravamento. Studio che è stato riprodotto anche dalla vicina Spagna. Come dice Zangrillo non c’è più un paziente in terapia intensiva quindi il virus ha finito la sua curva”.
Sul contagio degli asintomatici e l’uso delle mascherine, Tarro spiega:
“Un soggetto asintomatico è stato ricoverato con altri pazienti, 455 contatti in tutto e nessuno contagiato. Su Science, si sosteneva di un contatto via aerea superando le faringi. Non avviane all’esterno o in luogo chiuso se esposto a ventilazione ma su un deposito di superfici in cui non vive molto. Come confermato dall’università di Oxford a fine maggio, il virus non sopravvive più di 6-7 minuti ai raggi ultravioletti. Queste evidenze diventano importanti per tutte le asserzioni sulle famose mascherine. Il loro uso va rivisto soprattutto in vista della prossima apertura delle scuole a settembre considerando che a maggio erano aperte in Danimarca e Austria, in Svezia non le hanno mai chiuse. C’è un differente approccio”.
Già in passato Tarro aveva spiegato come le mascherine fossero recettori di germi. E sull’approccio terapeutico:
“Dovrebbe basarsi sugli antivirali perché il vaccino può servire in un’epidemia che conosciamo per esempio con la febbre gialla quando devo andare in Africa. L’approccio degli anticorpi neutralizzanti è il migliore, come mostra il lavoro dei cinesi. Bastano 200 ml di plasma per neutralizzare il virus da due ore a 48 ore in soggetti in fase critica. In Lombardia questo metodo è stato usato da De Donno a Mantova e Pavia e da quel momento non hanno più avuto una vittima ma solo bordate di fuoco da soggetti che si spacciano per tali (Burioni, ndr). Questa gente, i medici a Milano, hanno usato solo farmaci per la polmonite interstiziale e si sono dimenticati dell’eparina e del cortisone, questa è stata la grande differenza con il Centro Sud e le isole Maggiori”.