Il clima di coesione nazionale, semmai ci sia mai stato per davvero in tempo di lockdown, è nuovamente sparito ed ancora una volta ai danni del Sud. Questa volta è il turno di QuiFinanza, che mette in vetrina su Facebook una foto di Napoli per parlare di presunte truffe sul bonus vacanze, alimentando ancora lo stereotipo che vuole il partenopeo sempre all’avanguardia quando si tratta di illegalità.
L’articolo, dal titolo “Bonus vacanze, iniziano le prime truffe: a cosa stare attenti”, fa riferimento a presunti tentativi di truffa avvenuti tra Pompei e l’entroterra vesuviano. Alcune persone avrebbero proposto a strutture ricettive di fingere di soggiornare presso di esse per poi dividere l’importo del bonus. L’articolo espone quindi una situazione, senza dare consigli sul modo di difendersi come invece lasciava intuire un titolo a questo punto fuorviante. Per di più, sempre a differenza di come lasciava intuire il post su Facebook, i presunti tentativi di truffa non erano rivolti ai cittadini, ma alle strutture alberghiere già perfettamente consapevoli che quelle proposte erano palesemente illecite. Stando così i fatti, non esiste corrispondenza tra il contenuto dell’articolo ed il modo in cui esso è stato presentato, inducendo i lettori a cliccare in maniera a nostro avviso ingannevole. Chi ci rimette in danno di immagine è, ancora una volta, la città di Napoli, sputtanata senza motivo.
QuiFinanza è stato bersaglio di parecchie critiche per questo articolo, infatti dalla pagina Facebook è stato rimosso il post. È stata altresì cambiata l’immagine di copertina, sostituendo lo scatto di Napoli con una foto di repertorio. Di seguito la nuova anteprima social, a testimonianza – se vogliamo – di una implicita ammissione di colpa.