Bocelli positivo al covid ora nega la gravità: “Ho violato il lockdown. Non conosco nessuno finito in terapia intensiva”
Lug 27, 2020 - Chiara Di Tommaso
Fanno discutere le parole dette da Andrea Bocelli oggi in Senato. Il cantante è stato ospite del convegno ‘Covid-19 in Italia: tra informazione, scienza e diritti’ organizzato dal critico e senatore Vittorio Sgarbi e dal leghista Armando Siri. Il convegno è infatti un incontro per ribadire come il coronavirus sia ormai superato e non più un problema.
Queste le parole di Bocelli nel suo intervento durato tre minuti che nega la gravità del covid:
“Ho accolto questo invito ma sono lontano dalla politica, faccio una piccola premessa. Quando siamo entrati in pieno lockdown ho anche cercato di immedesimarmi in chi doveva prendere decisioni così importanti in un momento così delicato. Poi ho cercato di analizzare la realtà e ho visto che le cose non erano così come ci venivano raccontate. E i primi confronti gli ho avuti in casa. Quando ho iniziato ad avere dubbi sulla gravità della pandemia e i primi ad attaccarmi sono stati i miei figli che mi hanno detto pensa alla Tosca e alla Butterflay e non al virus che non sai cosa dici. Io conosco un sacco di gente, ma non ho mai conosciuto nessuno che fosse andato in terapia intensiva, quindi perché questa gravità?
C’è stato un momento in cui mi sono sentito umiliato e offeso per la privazione della libertà di uscire di casa senza aver commesso un crimine alcune e devo confessare pubblicamente di aver in certi casi disobbedito a questo divieto volontariamente che non mi sembrava giusto e salutare. Ho una certa età e ho bisogno di sole e di vitamina D. Tutto il resto l’ho sentito dire da chi mi ha preceduto in modo più colto, però mi preme sottolineare l’aspetto della scuola e dei bambini. Ho una figlia di 8 anni, i ragazzi devono trovarsi divisi e nascosti da una mascherina. Con una celerità si è pensato di chiudere la scuola e riaprire le discoteche dove i ragazzi vanno a disperdere i loro cervelli. Faccio un appello: rifiutiamoci di seguire questa regola. Dialoghiamo, parliamo. Ho disturbato tutti e chiamato Renzi, Salvini, Berlusconi cercando di creare un fronte trasversale“.
Strano però che Bocelli neghi la gravità della malattia che lui stesso ha avuto arrivando a dichiarare di aver violato il lockdown (si spera dopo esser guarito). A fine maggio il tenore affermò di essere risultato positivo al covid-19 e di donare il plasma per le cure a chi ancora combatteva contro il virus. Il cantante raccontò di averlo scoperto il 10 marzo e di aver avuto solo un po’ di febbre. Contagiata anche tutta la famiglia, dalla moglie ai figli. Ora però Bocelli si lamenta delle restrizioni e le sue parole finiscono prime in tendenza su twitter. In molti sottolineano la difficoltà di chi ha dovuto vivere tre mesi rinchiuso in una casa a causa del covid, in una casa come quella di Bocelli.
Deve essere stato umiliante ed offensivo come non mai passare la quarantena in un monolocale di 140 ettari #bocelli pic.twitter.com/8T80qfQFK7
— Saverio (@Saverio___) July 27, 2020
La frase di Bocelli (“non conosco nessuno finito in terapia intensiva”) ha suscitato più di un commento negativo.
#Bocelli, permette una parola?
Se lei, nonostante conosca parecchie persone, non ricorda “nemmeno uno che è stato in terapia intensiva per il Covid” dovrebbe fare una sola cosa:
ringraziare Sorte, medici e quanti hanno rispettato le regole.(Se poi le avanza tempo, si vergogni)
— Marie-Henri Beyle (@BiRaskolnikov) July 27, 2020
Bocelli a Pasqua cantò anche in onore di tutte le vittime del covid in un Duomo deserto. Ora però la pensa diversamente.
Vorrei ricordare a #Bocelli “umiliato e offeso dal lockdown” che quando ha cantato nel Duomo di Milano deserto, il giorno di Pasqua, diceva ben altre cose sull’emergenza #COVID19, e ci teneva – eccome – a fare il testimonial della speranza, “Music for hope”. Che ipocrita. pic.twitter.com/hVvAJBmvxC
— Mangino Brioches (@manginobrioches) July 27, 2020