Piede diabetico, rischio amputazione per i ritardi del covid ridotta all’Azienda Ospedaliera Vanvitelli: pazienti da tutta Italia
Lug 28, 2020 - Chiara Di Tommaso
Durante l’emergenza coronavirus si è invertito il trend che vedeva la mobilità di pazienti che dal Sud andavano al Nord per curarsi. Gli ospedali campani si sono rivelati sicuri e moderni, come sottolineato anche da un’inchiesta di Sky che ha preso come modello il Cotugno.
Ora una nuova eccellenza arriva dall’Azienda Ospedaliera Universitaria ‘Luigi Vanvitelli’. Come pubblicato su ‘Diabetes Care’, la rivista ufficiale dell’American Diabetes Association, durante il covid-19 è aumentato il rischio di amputazione del piede nei soggetti diabetici dovuto a ritardi nella diagnosi e nelle cure.
Lo studio, coordinato dalla Prof. Katherine Esposito, responsabile dell’U.P. di Diabetologia e del Centro per la Cura del Piede Diabetico dell’AOU ‘Luigi Vanvitelli’ spiega un dato contrastare. Se da un lato un numero maggiore di pazienti affetti da piede diabetico è stato sottoposto ad una amputazione minore, rispetto a quanto si era verificato negli stessi mesi dello scorso anno, esso è dovuto alla continuità dell’assistenza prestata dal centro di terzo livello per la Cura del Piede Diabetico che ha permesso ai pazienti maggiormente fragili di accedere a trattamenti specifici, come terapia antibiotica mirata, interventi di rivascolarizzazione e di salvataggio dell’arto.
Come dichiarato dalla Prof. Esposito:
“La tempestività della diagnosi e dei trattamenti emergono come requisiti fondamentali nel management dell’ulcera diabetica. Il nostro Centro per la Cura del Piede Diabetico, attivo per tutta la fase di emergenza, ha consentito ai pazienti già in cura di proseguire in sicurezza il loro percorso terapeutico e ai nuovi pazienti presi in carico di trovare il giusto indirizzo diagnostico e terapeutico per la gestione della loro malattia”.
Nel comunicato si sottolinea come i pazienti siano giunti a Napoli da tutta Italia:
“Durante l’emergenza, il team multidisciplinare specializzato nella cura del ‘piede diabetico’ dell’AOU “L.Vanvitelli” ha continuato ad operare su numerosi pazienti, provenienti anche da altre regioni dell’Italia, interrompendo per molti di questi la progressione della patologia, che spesso inevitabilmente comporta l’amputazione dell’intero arto inferiore”.