Artrite Reumatoide: in arrivo al Policlinico un nuovo trattamento pronto a curare 33 mila campani
Lug 29, 2020 - Chiara Di Tommaso
In Italia, secondo la Società italiana di reumatologia, soffrono di Artrite Reumatoide circa 300 mila persone, 33 mila quelle sono in Campania. Queste sono per la maggior parte donne (con un rapporto di 3 a 1 sugli uomini) tra i 40 e i 60 anni. Numeri che aumentano in Europa dove a essere colpite sono circa tre milioni di persone.
L’artrite reumatoide è una malattia autoimmune caratterizzata dall’infiammazione e dal progressivo danno articolare che provoca dolori in ogni parte del corpo, rigidità, stanchezza, gonfiore a polsi e dita delle mani che si fa sentire a tutte le ore del giorno e della notte. Con il coronavirus si è molto parlato di questa malattia e soprattutto di un farmaco usato nel suo trattamento, il tocilizumab.
Come spiegato da Enrico Tirri, Direttore UOSD di Reumatologia – Centro prescrittore di farmaci biotecnologici – Ospedale San Giovanni Bosco – ASL Napoli 1 Centro – Napoli e Docente di Reumatologia Università degli Studi della Campania “L. Vanvitelli” al ‘Corriere del Mezzogiorno’:
“L’Artrite Reumatoide è una patologia infiammatoria cronica autoimmune e sistemica che può essere potenzialmente invalidante e può compromettere in maniera importante la qualità della vita dei pazienti. In Campania si stimano circa 33.000 persone con artrite reumatoide. La sua prevalenza è maggiore nelle donne (che risultano affette dalle due alle tre volte in più rispetto agli uomini) in un’età compresa tra i 30 e i 50 anni. Il suo bersaglio principale sono le articolazioni delle mani e dei piedi che vengono interessate simmetricamente. Tali articolazioni diventano tumefatte, dolenti e, soprattutto al mattino al risveglio, molto rigide con conseguenti difficoltà e limitazioni nei movimenti. Se trattata in maniera non adeguata e con ritardo diagnostico, si possono verificare deformità articolari nell’80% dei casi e il 40% delle persone rischia di non essere più in grado di compiere le normali attività quotidiane, anche lavorative”.
Nell’ultimo anno il panorama terapeutico si è ulteriormente arricchito con nuovi farmaci, dai biologici alle ‘small molecules’, che hanno dimostrato una grande efficacia. Questi studi sono stati presentati durante l’ultimo congresso internazionale di reumatologia Eular 2020 (European League Against Rheumatism) e di recente la Commissione Europea ha approvato un nuovo trattamento per l’Artrite Reumatoide. Si tratta della upadacitinib, una nuovissima classe che rientra nei JAK-inibitori, che si somministra una volta al giorno per via orale. In un’elevata percentuale di pazienti porta alla remissione clinica e il suo arrivo in Italia e in Campania è atteso nei prossimi mesi.
Come spiegato da Francesco Ciccia, Direttore della Cattedra di Reumatologia e della Scuola di Specializzazione di Reumatologia, Università della Campania L. Vanvitelli”, al ‘Corriere del Mezzogiorno’:
“Accogliamo con entusiasmo il parere favorevole della Commissione Europea. Nonostante i notevoli miglioramenti nella gestione terapeutica dei pazienti con artrite reumatoide che si sono verificati nell’ultimo decennio, un numero significativo di pazienti risulta ad oggi resistente alle terapie con multipli farmaci biotecnologici, evidenziando l’assoluta necessità di nuovi target terapeutici.
Come è stato osservato nel corso di uno dei più vasti programmi di sperimentazione clinica sull’artrite reumatoide, upadacitinib ha dimostrato di migliorare in modo significativo i segni e i sintomi della malattia. L’elevata capacità di raggiungere la remissione clinica è uno degli elementi differenzianti del farmaco, uno stato in cui i sintomi sono più gestibili e potrebbero non esercitare alcun impatto sulle attività quotidiane. Si tratta di un importante progresso terapeutico di cui presto speriamo potranno beneficiare anche i nostri pazienti con artrite reumatoide attiva di grado da moderato a severo”.