Il Governatore Vincenzo De Luca ha dedicato il suo discorso ai giovani. Lo ha fatto durante l’inaugurazione del Polo per i Giovani ad Avellino, con il vescovo Mons. Arturo Aiello.
Ha esordito dicendo: “Non so se è un caso che questa struttura venga fuori dopo mesi di sofferenza. Questa stagione di paura ci è servita a riscoprire i veri valori della vita. Forse si è conclusa troppo presto, in questo senso, facendo ritornare un senso di disgregazione.”
“Sarebbe stato bello se anche i momenti di incontro giovanile si fossero scaricati dai momenti di aggressione e avessero ritrovato il senso della misura. Da questo punto di vista sono mancati i padri a fare quello che è il loro dovere, cioè educare.”
Prosegue poi, chiarendo la questione del lanciafiamme: “Ai ragazzi e alle ragazze voglio dire cose semplici, farmi capire. Quella del lanciafiamme era una metafora, non vi spaventate. L’ho usata quando ho saputo che, nel pieno dell’epidemia, volevano organizzare feste di laurea a tutti i costi.”
“Anche dopo aver avvertito, continuavo a registrare genitori che continuavano a pianificare feste con duecento ragazzi. Allora ho detto ‘giovanò basta’. Io devo garantire l’ordine altrimenti tradisco la mia missione e le mie responsabilità. Prendere decisioni non è facile, o decidi o sei perduto tu e la comunità che devi tutelare.”
“Inoltre, voglio dirvi: siate uomini e donne liberi, padroni di voi stessi. Io nella mia vita non ho mai fumato uno spinello, mai fatto uso di droghe. Questo non per moralismo ma per una ragione ideale: ho deciso che nella mia vita non voglio rinunciare alla mia condizione di uomo libero.”
“Qualsiasi cosa mi privi anche solo per un attimo della mia libertà di pensiero, la rifiuto. Si diffondono sempre più pillole e pasticche ma pensate che questo significhi vivere la gioventù?”
“Poi volevo dirvi di non mettere in croce i vostri padri. La modernità non è la droga, né il cellulare di ultima generazione o le scarpe firmate. La cosa più importante è l’insegnamento dei vostri padri. In ultimo, non dimenticate che viviamo in una terra meravigliosa”.
Dunque, De Luca si è rivolto ai giovani, esortandoli a concentrarsi su ciò che conta davvero. Il tutto in occasione del completamento di un’importante opera a loro destinata.