La situazione in Campania per quanto riguarda il covid-19 secondo il governatore Vincenzo De Luca non è ancora drammatica. Ma il presidente della Regione ha in mente due nuove ordinanze, una relativa a maggior controlli sugli autobus provenienti dai paesi dell’est e un’altra sull’obbligo di mostrare la carta d’identità al ristorante.
Queste le parole di De Luca nella consueta conferenza stampa del venerdì:
“In Italia abbiamo una ripresa di contagio, in qualche Paese c’è un’esplosione come in Spagna e in Germania. Abbiamo diversi focolai prevedibili nel momento in cui il governo decide di aprire tutto era da mettere in conto una ripresa di contagio. Un errore è stato non aver chiuso o controllato gli arrivi dall’estero, buona parte sono focolai d’importazione. In Campania abbiamo avuto contagi originati dovuti da Bulgaria, Romania, Serbia, Bangladesh, Pakistan, Stati Uniti. Dobbiamo mettere in campo controlli rigorosi e c’è stato anche un rilassamento generale. Dobbiamo gestire questa fase di transizione. Dobbiamo convivere con il covid-19 per 7/8 mesi se non vogliamo chiudere di nuovo tutto. Per convivere è indispensabile avere comportamenti rigorosi o rischiamo di non arrivare a settembre. E’ indispensabile ripristinare comportamenti rigorosi per governare con tranquillità fino all’arrivo dei vaccini.
Abbiamo deciso di approvare ordinanze regionale restrittive. Non si può viaggiare sui mezzi senza mascherina, pena la multa di 1000 euro. E’ obbligatorio indossarla quando vi sono assembramento, faremo altre ordinanze. La sfida che abbiamo davanti è quella del tempo. Si gioca tutto sulla rapidità d’intervento della Regione, per individuare i contatti e spegnere i focolai. Dobbiamo dare per scontato che ci saranno nuovi contagi. Intervenire ad horas. Abbiamo avuto un picco di 29 contagi, ieri 16, oggi siamo a 9. La situazione non è assolutamente drammatica, su questi 9 contagi non abbiamo nessun nuovo contagio. Tutti sono il risultato del tracciamento dei contatti a partire da chi era positivo. Non bisogna nascondere il problema e individuare oggi tutti i contratti a costo di far emergere qualche positivo in più. Di questi quasi tutti sono derivanti da ricostruzioni di contatti, qualche caso di irresponsabilità c’è. Un contagio a Mercato San Severino è un contatto indiretto di un signore che aveva fatto un viaggio in Albania, poi contatti tra famigliari di positivi, un cameriere di un ristorante in costiera e altri derivanti da un dentista che era andato in Albania e siamo facendo gli screening sui pazienti. Ma se vai in Albania fatti il tampone, due/tre volte di seguito. Dobbiamo fare conto con comportamenti di superficialità e irresponsabilità”.