Marco Del Sorbo, gioventù e innovazione al servizio delle bellezze del Cilento e dell’Italia
Ago 05, 2020 - Andrea Favicchio
“L’entità delle bellezze della nostra Italia è troppo grande per non meritarsi un posto nell’olimpo dei social“ parola di Marco Del Sorbo.
Marco è un ragazzo di Acciaroli di 23 anni, innamorato delle bellezze della propria terra tanto da volerle far conoscere a tutto il mondo, anche ai marziani. E’ da qui che è nata l’idea di Marco, Social Media Manager, di inserire il nome del Parco Nazionale del Cilento tra quelli incisi sul rover “Perseverance” che lo scorso 30 luglio è partito verso Marte. Lo abbiamo intervistato per farci raccontare questo progetto e gli altri a cui ha partecipato.
Docente formatore di comunicazione digitale, Social Media Manager, studente di economia e menagement. Chi è Marco Del Sorbo?
Ho iniziato la mia carriera sulle neonate piattaforme di Facebook e Instagram come comunicazione personale quando ancora non ci credeva nessuno. Piano piano negli anni ho iniziato a professionalizzare tutto ciò che è la comunicazione digitale, sempre sul mio personaggio.
Notavo che il mio personaggio cresceva esponenzialmente e infatti dopo poco sono riuscito ad ottenere contatti con marchi importanti come Lacoste, Coca Cola. Ad un certo punto della mia vita ho iniziato a studiare seriamente tutto ciò che fa riferimento al campo della comunicazione e a spostare la mia attenzione sulle aziende. Intorno al 2016 ho iniziato a professionalizzare questo lavoro riferendomi soltanto alle aziende, gestendo la loro comunicazione.
Instagram come è cambiato in questi anni in cui tu hai modificato il tipo di approccio?
Una piattaforma totalmente cambiata. Prima era un social nato prettamente per la condivisione di foto, poi l’algoritmo è completamente cambiato, ed è molto difficile rimanere aggiornati sull’algoritmo perché cambia sempre. Con questo cambiamento di algoritmo c’è stato un cambiamento anche di target. Prima l’utenza era di soli giovani, ora invece Instagram e Facebook si riferiscono soltanto alle aziende.
Parliamo del progetto del Parco del Cilento su Marte. Come è nata la collaborazione, l’idea e quali sono stati i riscontri?
E’ da un anno che io collaboro con il Parco Nazionale del Cilento e questo è il secondo progetto digitale che lancio. L’anima del mio lavoro è quella di saper cogliere i trend e i particolari che nella quotidianità non si colgono, frutto ovviamente di una grandissima ricerca. Mi ero imbattuto in questo contest della Nasa e ho pensato “perché non candidare un ente pubblico per la prima volta?” .
Dato che il Parco del Cilento ha molti luoghi che sembrano “extraterrestri” ho pensato di lanciare le bellezze del Cilento verso altri pianeti. Abbiamo contattato la Nasa per inserire il nome del parco – primo ente pubblico al Mondo – e attorno abbiamo costruito questo caso di comunicazione.
Che rapporto hai con la tua terra, il Cilento?
Ogni giorno quando mi sveglio cerco di portare un contributo alla mia terra. Ho fatto una scelta tanti anni fa di lavoro, stavo per trasferirmi al Nord ma ho deciso di restare, da qui sono nati tutti i progetti che ho portato avanti. Cerco di rendere le aziende e gli enti pubblici più consapevoli delle potenzialità dei social network, del web marketing, utilizzati come strumenti per comunicare le nostre bellezze.
Io non voglio vendere fuffa o cose astratte, abbiamo tantissimi posti belli da vedere e aziende che meritano di essere conosciute, ma che purtroppo non vengono valorizzate perché è ancora un ambito molto moderno. Ma non è futuro, è presente. Il mio obbiettivo è quello di comunicare le bellezze del mio territorio con un’ottica innovativa facendo forza sul digital.
Come si vive ora in Cilento con la questione coronavirus, tra la paura dei contagi e la voglia di turismo?
C’è molta paura generale. Dopo 3 mesi di chiusura noi ci sentivamo quasi blindati, eravamo covid free. Purtroppo l’economia deve andare avanti e bisogna assumerci dei rischi. Sta poi al senso civico rispettare le regole che impone lo stato. Da una buona parte delle persone queste regole non vengono rispettate. Noi abbiamo paura, ma bisogna continuare a lavorare. Ad Acciaroli hanno da poco fatto 300 tamponi e sono risultati tutti negativi. Bisogna solo stare un po’ attenti.
A proposito di lockdown, un tuo progetto durante questo periodo è diventato famoso. I monumenti italiani come filtro Instagram. Un atto d’amore per l’Italia e la spinta a promuovere il turismo. Parlaci di questo progetto.
Il progetto di “Digitalizzazione del Patrimonio Culturale” è nato a Dicembre ed è il primo in collaborazione con il Parco del Cilento. L’ho lanciato perché doveva servire principalmente a promuovere le nostre bellezze e incentivare le persone che usavano il filtro a visitarle poi dal vivo. Durante il lockdown c’è stato poi un cambio di rotta ed è stato bello vedere le persone viaggiare virtualmente.
Il filtro del Vaticano, lanciato durante il lockdown, è stato utilizzato il primo giorno circa 150 mila volte dai fedeli che vedevano il Papa in Piazza San Pietro. Conta quasi un milione di utilizzi ad oggi quindi è stata una bella azione di marketing in generale.
Progetti futuri di Marco Del Sorbo?
Progetti futuri ce ne sono tantissimi, ne nasce uno al giorno. Il mio obbiettivo principale è quello di concretizzare i rapporti che ho generato durante il lockdown. Ci sono tantissimi progetti in corso sia a livello nazionale che per quanto riguarda il Cilento.
Se le istituzioni aiutano i giovani e c’è una sinergia con questi ultimi si possono fare davvero delle belle cose. Siamo menti fresche che voglio innovare, digitalizzare l’Italia. Tra i progetti futuri c’è quello di concretizzare il rapporto che ho creato durante il lockdown con il Ministero dello Sviluppo Economico.
Ho ricevuto una lettera da Mattarella in cui si complimentava per il progetto “Digitalizzazione del Patrimonio Culturale” ed è stato un grande traguardo portare quel progetto ai massimi vertici dello Stato. Nella lettera c’era scritto che avrebbe sottoposto il progetto al Ministero dello Sviluppo Economico per le consentite attività che si potevano fare a riguardo di economia e turismo – conclude così Marco Del Sorbo, una mente giovane e brillante al servizio della sua terra.