La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha dato il via all’inchiesta sulla morte del cavallo alla Reggia di Caserta utilizzato per trainare carrozze a fini turistici.
Ciò che è successo ieri è qualcosa di veramente terribile. Un animale imponente come un cavallo, amato da tutti i bambini e non solo, che si accascia terra morente, a quanto pare a causa della stanchezza e del caldo. Gli inquirenti, però, vogliono vederci chiaro e verificare eventuali responsabilità per ciò che è accaduto.
Certamente, questo sistema utilizzato ancora da molte persone per attirare turisti contrasta non poco con i diritti degli animali, che pian piano stanno riscuotendo più successo. Qualche mese fa infatti fu vietato il circo con gli animali. L’attività circense, però, non è l’unica a non rispettarne i loro diritti.
Al momento, la salma del cavallo della Reggia di Caserta (che aveva 10 anni) si trova sotto sequestro. L’animale infatti sarà sottoposto agli esami autoptici per rivelare le effettive cause della morte. Ma al di là delle eventuali responsabilità di chi si sarebbe dovuto prendere cura del cavallo, bisognerebbe avere molto più a cuore la vita dello splendido mondo animale.
Queste le parole di Massimo Pigoni, vicepresidente dell’Enpa (Ente Nazionale per la Protezione degli Animali), riportate da Fanpage: “Assurdo che al giorno d’oggi ancora si utilizzino gli animali per queste finalità. Attività non più accettabili, anche alla luce delle ormai accreditate conoscenze scientifiche ed etologiche.
Queste dimostrano senza ombra di dubbio che gli animali soffrono e patiscono esattamente come noi. Combatteremo questa battaglia di civiltà con tutti i mezzi a disposizione. In un Paese civile le botticelle dovrebbero scomparire immediatamente e per sempre“.