Dopo il Ferragosto delle follie il Governo cerca di correre ai ripari. A Napoli si direbbe che a Santa Chiara, doppo arrubbata, mettettero ‘e pporte ‘e fierro per sottolineare un rimedio inutile perché il guaio ormai è stato già fatto. E così il ministro Roberto Speranza ieri ha firmato l’ordinanza con la quale chiude le discoteche almeno fino al 7 settembre, disponendo inoltre l’obbligo delle mascherine all’aperto dalle 18 alle 6 del mattino successivo nei luoghi della movida.
L’articolo 1 dell’ordinanza del 16 agosto 2020 recita infatti:
a) è fatto obbligo dalle ore 18.00 alle ore 06.00 sull’intero territorio nazionale di usare protezioni delle vie respiratorie anche all’aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico nonché negli spazi pubblici (piazze, slarghi, vie) ove per le caratteristiche fisiche sia più agevole il formarsi di assembramenti anche di natura spontanea e/o occasionale;
b) sono sospese, all’aperto o al chiuso, le attività del ballo che abbiano luogo in discoteche, sale da ballo e locali assimilati destinati all’intrattenimento o che si svolgono in lidi, stabilimenti balneari, spiagge attrezzate, spiagge libere, spazi comuni delle strutture ricettive o in altri luoghi aperti al pubblico.
Non sono ammesse deroghe da parte delle Regioni, che possono soltanto prevedere misure ancora più restrittive. Un provvedimento arrivato evidentemente in ritardo, quando ormai è passato Ferragosto. Era ragionevole infatti prevedere che sarebbe successo quanto è accaduto in tutta Italia, da Nord a Sud, con assembramenti e regole non rispettate.