Covid in un resort in Sardegna, il racconto dei napoletani: “Isolati nel villaggio senza avere notizie”
Ago 19, 2020 - Chiara Di Tommaso
Caos e incertezza è quello che stanno vivendo in queste ore 450 turisti e dipendenti ‘bloccati’ in un resort della Sardegna. Dopo la notizia delle positività al covid-19 di un dipendente stagionale che ha lavorato nel villaggio di Santo Stefano alla Maddalena, immediatamente sono scattati i tamponi per tutti. Al momento sono una decina le persone risultate già positive.
I villeggianti sono così costretti a rimanere nella struttura in attesa dei risultati dell’Asl. Impossibile lasciare il villaggio anche se il soggiorno è terminato. A pagare la ‘permanenza forzata’ è il direttore della struttura che in queste ore sta cercando di tranquillizzare i clienti e fare da tramite con le autorità sanitarie. Ma il clima all’interno del villaggio è teso, tra clienti che vogliono tornare a casa per via delle ferie finite e chi ha paura di risultare positivo. Bloccati nel resort anche un gruppo di una decina di napoletani (tra cui due minori). Abbiamo provato a contattarli telefonicamente e ci hanno spiegato come stanno vivendo queste ore.
Il gruppo di campani si dice tranquillo ma preferisce rimanere anonimo. Arrivati nella settimana di Ferragosto avevano prenotato per due settimane. Poi due giorni fa, il direttore del villaggio della Sardegna ha comunicato loro la notizia della positività al covid di un membro dello staff e la decisione delle autorità sanitarie di effettuare tamponi su tutti, clienti e dipendenti della struttura.
“Dopo 48 ore siamo ancora in attesa del risultato del tampone. Purtroppo non si hanno notizie certe, i giornali dicono di una decina di persone positive. A noi non è stato comunicato nulla, solo che stanno provando a contattare privatamente chi è uscito positivo”.
Come state vivendo la giornata all’interno del villaggio della Sardegna dopo la notizia della positività di alcuni al covid?
“Per quanto è possibile nella normalità. Siamo in attesa di sapere i risultati, cerchiamo di stare tranquilli ma alcuni sono agitati perché al momento c’è poca chiarezza. Le giornate procedono evitando la sera di incontrarsi con altri in anfiteatro, indossiamo tutti sempre la mascherina sia nel ristorante che all’aperto. Ci sono i contenitori igienizzanti per mani in più punti della struttura. Poi ci viene misurata la temperatura sia quando entriamo sia quando usciamo dal ristorante. Pranzo e cena sono organizzati in due fasce orarie diverse per fare due turni ed evitare affluenza. Per il resto possiamo girare all’interno del villaggio, andare a mare perché gli ombrelloni sono distanziati, prendere un caffè al bar. Non siamo chiusi in stanza”.
Quali sono quindi le limitazioni che vi sono state imposte?
“Chi doveva partire è dovuto rimanere in attesa del risultato del tampone. Non possiamo muoverci dall’isola e fare escursioni alla Maddalena o Palau che sono qui vicino. Anche chi doveva arrivare è stato bloccato. Per il resto è tutto come prima ma rispetto alla situazione dei contagi si sa davvero poco. Molti cercano di parlare con il direttore e avere notizie”.
Cosa pensate di fare con un esito negativo del tampone?
“Al momento ci è stato detto che possiamo lasciare la struttura se abbiamo l’esito negativo del tampone. Il problema è che siamo un gruppo di una decina di persone compreso due minori e se qualcuno di noi esce positivo dobbiamo rimanere tutti. Di certo non è la vacanza che immaginavamo data la situazione ma pensiamo di andar via”.
Nel villaggio sono presenti persone provenienti da tutta Italia arrivate in momenti diversi. Il tempo di incubazione del covid-19 è di due settimane, il rischio che qualcuno ora negativo possa risultare in futuro positivo è alto ma al momento si è deciso di lasciar libere le persone di andar via dalla Sardegna.
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