In questi mesi sono tante le bufale che si sono diffuse intorno al covid-19. Alcune di queste riguardano i presunti danni che avrebbe chi indossa la mascherina. A rispondere a questa e ad altre domande ci pensa la ‘Fnomceo’, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, sul proprio sito anti-bufale ‘Dottore ma è vero che’.
Risposte molto interessanti quelle date da Rebecca De Fiore che spiega perché le mascherine non sono pericolose per la salute.
“Ogni anno, in Italia, vengono eseguiti più di tre milioni di interventi chirurgici: tutti i professionisti presenti in sala operatoria indossano una mascherina a protezione della salute del paziente. Potrebbe bastare l’evidenza dell’uso prolungato e quotidiano delle mascherine da parte di migliaia di operatori sanitari per ridimensionare l’allarme sulla possibilità che il loro uso possa nuocere alla capacità di restare lucidi da parte di chi la indossa”.
A giugno l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato nuove linee guida che hanno esteso la raccomandazione di indossare mascherine non solo agli operatori sanitari ma anche ai cittadini. Uno dei temi più comuni, diffuso in rete in gruppi, è che le mascherine limiterebbero la quantità di ossigeno inalato.
“Si tratta probabilmente di una sensazione dovuta a una percezione soggettiva e a meccanismi di tipo psicologico. In realtà i materiali traspiranti consigliati e prevalentemente utilizzati per la produzione di maschere per il viso non inibiscono la respirazione. Beninteso, le mascherine vanno indossate correttamente. La carenza di ossigeno nel sangue si chiama ipossia: “Il tessuto non tessuto a strati o le maschere di stoffa non portano all’ipossia: i chirurghi operano per ore indossando le mascherine e non hanno questi problemi”, precisa il professor Keith Neal, professore emerito di malattie infettive all’università di Nottingham [6]. Anche l’OMS tranquillizza: “L’uso prolungato di maschere mediche se indossate correttamente non provoca intossicazione da anidride carbonica né carenza di ossigeno”. Piuttosto, aggiunge, indossando una mascherina chirurgica bisogna assicurarsi che si adatti correttamente e che aderisca bene al viso ma non sia così stretta da impedire di respirare normalmente”.
Impossibile quindi avere un avvelenamento da anidride carbonica.
“Le molecole di anidride carbonica sono minuscole – molto più piccole delle goccioline contenenti coronavirus che le maschere sono progettate per arrestare – e non possono essere intrappolate da un materiale traspirante, in particolare durante periodi relativamente brevi come quelli durante i quali le indossiamo, per entrare in un negozio o nel corso di un trasferimento in autobus o in metropolitana”.
Qualche problema c’è solo per chi ha sensibilità della pelle.
“Le persone che soffrono di irritazione della pelle dovrebbero assicurarsi che la loro maschera abbia uno strato di tessuto traspirante, come il cotone, a contatto del viso e tutti dovrebbero cambiare la maschera se si bagna o si sporca” .
Un parere quello della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri che va contro quello del virologo Giulio Tarro che ha dichiarato le mascherine in estate sono nocive.