“Odio Napoli”, parla il ragazzo: “Anche se fosse contro i napoletani non è razzismo. Lui ha sbagliato, agirò legalmente”


La vicenda del ragazzo con la maglia “Odio Napoli” ha scatenato una vera e propria bufera sul web. Dopo le dichiarazioni dell’edicolante, anche lui ha voluto fornire la sua versione. Lo ha fatto rivolgendosi a Giulio Melis de “Le Iene”.

Tutto è accaduto quando il giovane, indossando una maglia palesemente denigratoria nei confronti del popolo partenopeo, si è presentato all’edicola gestita da un napoletano, all’interno della stazione di Molino Dorino di Milano. Quest’ultimo, offeso da quella frase, si è rifiutato di vendergli il biglietto. Di riflesso, tutto il popolo napoletano si è adirato dinanzi a quella ingiustificata provocazione.

Di qui, il tentativo di giustificarsi da parte del ragazzo: “Alla fine gli ho detto ‘napoletano di m***a’ per rabbia perché ha fatto una cosa grave. Lui mi ha detto ‘Io con quella maglia non ti servo’ ma pensavo scherzasse, ero già andato lì con quella maglietta. Poi mi sono arrabbiato ma non l’ho aggredito, ho solo tirato due biscotti contro la vetrina.”

“Andandomene mi sono sentito dire ‘Cogli***, che ca**o fai’ ed io gli ho risposto ‘ma vai napoletano di m***a’. L’ho detto per rabbia e perché era il tema della maglietta. Ciò che ha fatto lui è grave, io sono un cliente e ha il dovere di servirmi indipendentemente dalle sue opinioni.”

Alla richiesta di spiegare il motivo per cui indossava quella maglietta, ha risposto: “Si tratta di un odio sportivo. Io sono interista e odio il Napoli, così come la Juventus e il Milan. Non sono razzista, ho amici napoletani. Ma mettiamo fosse anche contro i napoletani, il razzismo è altro. Magari ora, vista la situazione, per un po’ di giorni non metterò più la maglietta.”

Il ragazzo, con l’ormai famosa maglia ‘Odio Napoli’, si è rivolto anche a suo cugino, nonché avvocato, intento a risolvere la questione in tribunale: “Mi ha detto che ho ragione, lui non poteva non servirmi.” 

Per concludere con le parole dello stesso Giulio Mesis, l’uso di quella maglietta è inaccettabile, che si tratti di Napoli o di altre città. La parola “odio” è una parola che non dovrebbe mai essere usata, che già di per sé cela un rifiuto assoluto nei confronti di qualcuno.


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