ROMA – «Non ci sono ancora le premesse per eventi e partite col pubblico». A dichiararlo è il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.
«I raduni di massa – ha dichiarato Brusaferro – sono considerati al mondo come il massimo livello di rischio che non è legato solo all’evento, perchè ci sono ci sono una serie di problemi nel gestire l’ingresso e l’uscita delle persone. Il Cts ritiene che allo stato attuale non ci siano le premesse per eventi con spettatori e la preoccupazione è anche quella di non sovraccaricare il sistema di altri fattori di rischio».
Più ottimistica, invece, la posizione di Brusaferro sulla riapertura delle scuole: «L’apertura della scuola è un passo fondamentale ed è altrettanto fondamentale tenerla aperta nel corso dell’anno. Altri paesi europei hanno già riavviato l’attività didattica. Ci sono stati casi e focolai all’interno degli istituti ma gestiti con provvedimenti restrittivi. Emergenze temporanee poi rientrate. In Italia si possono ipotizzare misure di quarantena o provvedimenti restrittivi da definire a partire dalle situazioni locali. Ci sono tutte le premesse per affrontare con fiducia le riaperture, ciò non significa che non ci saranno casi e sospensioni ma senza il bisogno di bloccare il sistema».
Necessario sarà utilizzo delle mascherine nelle scuole: «Uno strumento di protezione che garantisce una elevata efficacia in modo uniforme a studenti, docenti e personale tecnico amministrativo». Ma per garantire la massima sicurezza tra i banchi di scuola la mascherina non basta. «Servono anche igiene e distanziamento», avverte il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità,
A proposito della distribuzione del vaccino, Brusaferro ha dichiarato: «È essenziale avere i dati sull’efficacia e su quale tipo di copertura immunitaria potremmo ottenere con la somministrazione dei vaccini ora in via di sperimentazione. Ognuno ha le sue caratteristiche e il piano non può prescindere da queste conoscenze. Una volta resi disponibili i risultati, comincerà la produzione e sapremo su quante dosi contare inizialmente».