La storia tortuosa che unisce Jorit e le Ferrovie dello Stato con la sede dei Beni Culturali Napoletani e l’architetto Antonio Martiniello sembra finire qui. Il contenzioso era un palazzo adiacente alla Stazione Centrale di Napoli, sul quale l’artista partenopeo avrebbe dovuto ritrarre il volto di Pino Daniele. In un post su Facebook di alcune ore fa, Jorit annuncia: “Non sarà qui, troveremo il luogo che Pino merita”. Nonostante, quindi, l’ultimatum delle Ferrovie dello Stato rivolto alla sede dei Beni Culturali, non c’è stata fumata bianca. Pino va altrove.
Da un lato l’architetto, fondatore dello studio Keller e noto per essere impegnato da anni nella riqualificazione di quel territorio, si è fortemente opposto alla realizzazione del murale dedicato a Pino Daniele su Piazza Garibaldi. “Non metto in discussione la qualità delle opere dell’artista”, aveva affermato Martiniello, ma la scelta del luogo. Di solito la street art attira l’attenzione su zone di degrado di cui la città facilmente si dimentica. È un efficace discorso di rigenerazione urbana”. Altro motivo che rende impossibile il murale su quel palazzo è che il grattacielo, progettato dall’Ingegnere Pier Luigi Nervi, dal 2004 è sottoposto a vincolo della sovrintendenza di Palazzo Reale.
Dall’alto lato le Ferrovie dello Stato a sostenere il progetto iniziale di Jorit. L’amministratore delegato di Fs sistemi urbani, Umberto Lebruto, aveva dichiarato in precedenza: “Per noi è un onore ospitare una suggestiva opera di Jorit, raffigurante il volto di Pino Daniele, sulla facciata di un immobile di proprietà del gruppo FS Italiane, che conferma una notevole sensibilità ai temi di natura artistico-culturale e di attenzione alla socialità”.
Anche il figlio di Pino, Alex Daniele, si è espresso relativamente alla questione: “Non potevo sapere del vincolo della sovrintendenza, vorrà dire che troveremo un altro posto per l’intervento di Jorit, che ci prenderemo ancora un po’ di tempo per portare a termine il nostro progetto”.