La Regione Campania, secondo gli ultimi dati diffusi dal Ministero della Salute, è seconda in Italia per numero di pazienti affetti da covid-19 e ricoverati in terapia intensiva. Prima è la Lombardia con 28 persone in terapia intensiva, segue la Campania a 19. 18 in Emilia e in Toscana, poi 17 quelli nel Lazio per un totale di 197 persone.
La situazione al momento non preoccupa i medici campani dato l’elevato numero di persone asintomatiche e il tasso di mortalità che si è ridotto. Queste le parole di Roberto Parrella, Direttore Malattie infettive a Indirizzo respiratorio dell’ Ospedale Cotugno di Napoli, intervistato nell’edizione odierna del TgTre Regione Campania:
“In Campania abbiamo 286 persone ricoverate, 3699 quelle invece in isolamento domiciliare. Al momento sono 19 i pazienti ricoverati in terapia intensiva ma registriamo anche meno decessi. Abbiamo attivato l’allerta al Cotugno ma registriamo casi in tutta la Campania. Il livello di gravità è di tipo moderato. Dobbiamo essere attenti alla seconda fase con casi di trasmissione a pazienti più anziani che stiamo avendo ora. L’età media si è alzata perché il contagio partito dai ragazzi si è esteso ai loro famigliari adulti. In questi mesi abbiamo notato come il virus aggredisca non solo i polmoni ma anche il cuore e il pancreas. Stiamo attenti a localizzazioni del problema, nella prima fase è venuto fuori questo interessamento del virus che può colpire diversi organi oltre il polmone e ora monitoriamo e usiamo farmaci mirati”.
Un esempio di un decesso causato dal covid che ha colpito altri organi è quello che riguarda un’insegnate 57enne di Fuorigrotta, morta per un arresto cardiaco. Da inizio pandemia in Campania, sono 452 le persone che sono decedute per questo virus.